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Brindisini illustri - ALFREDO VITALE

La presente scheda non è una vera e propria biografia, ma semplici note elaborate da Danny Vitale, nipote del maestro Alfredo, che ha voltuo ricordare principalmente le frequentazioni del musicista e l'idea di realizzare con l'amico Giovanni Guarino il celebre brano “Mannaggia Lu Rimu “, meglio conosciuto come “Va Cantu Pi Tei”, probabilmente la canzone più conosciuta della tradizione locale, frutto del genio di due personaggi che amavano rispettivamente la poesia e la musica.

Il noto ed illustre concittadino Pasquale Camassa con la sua “Brigata degli amanti della storia e dell'arte” organizzava interessanti incontri aperti a tutti presso il tempio di San Giovanni al Sepolcro, prima sede del museo archeologico di Brindisi. Alla discussione prendevano parte diversi letterati e importanti personalità locali e tutti gli argomenti venivano trattati utilizzando un linguaggio semplice in modo da risultare di facile comprensione a chiunque. Scorrendo la lista dei partecipanti alle riunioni che si tenevano il giovedì sera, si scopre che uno dei più assidui frequentatori è stato il noto scrittore di versi in vernacolo Giovanni Guarino, amico del canonico Camassa. Il poeta è stato l’autore dei testi della canzone “Va Cantu pi tei” meglio conosciuto come ”Mannaggia Lu Rimu” musicata da mio nonno Alfredo Vitale (leggi i testi).

Alfredo VitaleImprovvisamente il pensiero che mio nonno possa in qualche modo aver intrecciato la propria esistenza con quella di Pasquale Camassa ha suscitato in me una curiosità irrefrenabile ed ho iniziato ad indagare per meglio conoscere la vita degli autori e gli antefatti di quella che in molti considerino come l’inno della città di Brindisi.
Ho raccolto testimonianze frammentarie che grazie anche all’aiuto di esperti di storia e folklore brindisino, mi hanno fatto ricostruire un quadro abbastanza completo che lega “Mannaggia lu Rimu” alla “Brigata degli amatori della storia e dell'arte”.

Durante gli incontri della Brigata, oltre alle conversazioni culturali dove si trattava di arte, storia, archeologia e tradizione locale, si recitavano poesie e si tenevano audizioni musicali, strumentali e vocali dove i partecipanti erano soliti leggere composizioni poetiche di vario genere tra cui “Un Brindisi a Brindisi” dello stesso Camassa, “Sirinata della Brigata”, “Papa Pascalinu” poesia ironica dedicata dal Guarino all’amico Camassa ed altre tra cui anche “Va cantu pi tei“.

Mio padre Bruno mi racconta che nonno Alfredo Vitale, musicista diplomato al conservatorio, dopo le lezioni private di musica era solito sedere ai tavolini del bar di proprietà del Giovanni Guarino e che i due, divenuti amici, spesso si intrattenevano a chiacchierare su vari argomenti.
Probabilmente fu durante uno di questi incontri che mio nonno chiese al Guarino di scrivere le parole per una sua composizione musicale e cosi nacque “Va Cantu pi Tei”, poi chiamata “Mannaggia Lu Rimu”.
Purtroppo non ci è dato sapere ulteriori dettagli riguardo la canzone, sappiamo che fu scritta prima del 1935 e che fu suonata pubblicamente in occasione della “mellonata” del 15 agosto del 1945 presso la "spiaggia della pineta“, nei pressi dell’attuale molo di Punta delle Terrare, un evento molto importante per i musicisti brindisini emergenti ideato da “Papa Pascalinu”, per rievocare una usanza romana della festa di ferragosto che, come dice la parola stessa, era legata al periodo Augusteo. Infatti ferragosto significa “feriae Augusti” (riposo di Augusto) ed indicava una festività istituita dall'imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C., al fine di concedere un meritato riposo alla popolazione e celebrare la fine dei lavori agricoli.
Come scrisse lo stesso canonico "Questo sodalizio, cui sta a cuore la rievocazione delle romane reminiscenze di questa città, ha genialmente introdotto il caratteristico festeggiamento notturno del mezz'agosto sulla spiaggia balneare di Sant'Apollinare, dove la romana Brundusium soleva celebrare le Feriae Augusti, con l'intervento dei Sodales Augustales, nei pressi del tempio di Apollo, da cui quel sito prese il nome".

Alfredo Vitale era fratello di Angelo, musicista che suonò al Teatro Verdi divenuto noto per aver suonato il 3 marzo del 1912 l’Aida ai piedi delle piramidi.
Alfredo, dopo aver studiato al conservatorio la Maiella di Napoli, tornò a Brindisi fra una lezione e l’altra, fu impiegato della milizia addetto alla “culturizzazione musicale” (è stato professore dei balilla) e tenne lezioni private di musica. Era il classico artista con tanti sogni nel cassetto e la testa fra le nuvole, anzi fra le note.

Testo di Danny Vitale

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Lo sparito del brano
"Va cantu pi te" (Mannaggia lu rimu"

Note su Alfredo Vitale ricevute da Danny:

Mio padre mi parlava molto di Alfredo Vitale con cui restò in amicizia sino ai suoi ultimi giorni; era un pezzo che eseguiva spesso e che considerava il migliore fra quanti fossero stati composti in una Brindisi molto diversa dall'attuale. In questo momento stavo rivedendo vecchie foto di famiglia riguardanti lidi di proprietà: a Sant'Apollinare fino al 1945 e a Fiume Piccolo fino al 1962. In qualche modo quella musica, quei versi, l'andar per mare su una barca, si associano a quella città spazzata via dall'industrializzazione.
Prof. Giacomo Carito

Caro Danny,
Ti premetto che il prof. Alfredo Vitale è stato mio insegnante di Musica quando ho frequentato la Scuola media "Virgilio"... mi voleva molto bene ed io gliene volevo! Il titolo originale di quella che tu chiami "Mannaggia lu rimu" è, in realtà: "Va cantu pi te", parole del “maestro" Giovanni Guarino e musica del maestro prof. Alfredo Vitale. L'idea, in realtà, fu del Guarino il quale era un apprezzato poeta dialettale, difatti, intorno al 1935/36 decise di dare alle stampe delle sue poesie vernacole. Tra queste composizioni trovava spazio "Va cantu pi te"; tra il Guarino ed il Vitale esistevano sentimenti di amicizia e stima, cosicchè durante la supervisione degli scritti decisero che alcune opere andavano musicate e pubblicate in un "Canzoniere" a parte: il tuo Povero Nonno musicò anche "Brindisina", mentre per le altre composizioni del suddetto Canzoniere, Guarino si servì anche delle musiche dei maestri: A. Briganti e G. Leuzzi. Il libro di poesie "Cosi di Brindisi", versi Dialettali di Giovanni Guarino, fu pubblicato per i tipi della Tipografia del Commercio di Brindisi, nel 1937 - XV. Per il canzoniere, la pubblicazione fu molto più elaborata, per motivi che francamente ignoro, ti posso dire che questo vide la luce nel 1977, per i tipi di Grafischena di Fasano, evidentemente postumi a Guarino, probabilmente a tuo Nonno e agli altri maestri. Il fatto di possedere lo spartito originale è una "chicca", oltre che un reperto di storia brindisina da conservare e preservare gelosamente. Custodiscilo.
Ciao, a presto.

Antonio Caputo

Come dimenticare il Prof. Vitale. E' stato il mio professore di musica alle medie (scuola Rubini). Un maestro di vita e di saggezza. Era l'unico prof. al quale volevamo bene, ma ogni tanto lo facevamo arrabbiare. Lui era imperterrito nella sua professione ma tra solfeggi, canti e suono di strumenti a percussione, dietro nostra insistenza riuscivamo quasi sempre a fargli suonare al piano "Per Elisa", un suo cavallo di battaglia che a noi piaceva molto. Col Prof. Vitale l'ora di musica era per noi alunni un momento di spensieratezza, di relax.
Per quanto riguarda Mannaggia lu rimu, sinceramente non sono a conoscenza di aneddoti o informazioni, ma ho sempre pensato che sarebbe stato giusto dare a questo canto, e soprattutto al suo autore musicale, la giusta considerazione.

Fedele Zurlo (esperto in folklore Brindisino)

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Mannaggia lu rimu
Canto Antico della Nostra Terra

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