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LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA

L'ESPOSIZIONE AGRICOLA, INDUSTRIALE E ZOOTECNICA
1909
L'evento ha rappresentato uno dei più interessanti segnali della grande vitalità imprenditoriale di quegli anni. Mentre la città si accingeva a diventare un importante scalo militare

Quella del 1909 fu una primavera ricchissima di eventi e iniziative. Un enorme fermento scaturito da una serie di avvenimenti che portarono grandi cambiamenti nella sonnolenta quotidianità cittadina.
L'anno si aprì con il rinvenimento di importanti reperti archeologici nell'area di Piazza Mercato, in fase di realizzazione: durante gli scavi avviati nella metà di gennaio vennero alla luce diverse colonne e statue in marmo, tra cui quella di Clodia Anthianilla, la "fanciulla onorabilissima" vissuta nel II secolo e tanto apprezzata per le sue doti letterarie, deceduta giovanissima.


Cartolina del Diploma consegnato agli espositori premiati (Coll. Valigia delle Indie)

Nei primi giorni di aprile si ufficializzò l'apertura dell'attesissima Esposizione Agricola, Industriale e Zootecnica sotto l'alto patronato del sottosegretario al ministero dell'Agricoltura, Industria e Commercio prof. Giuseppe Sanarelli, medico igienista e deputato nella Sinistra costituzionale. La lodevole iniziativa venne attuata con "sapiente ed oculata preparazione" dal locale Consorzio Antifillosserico, l'associazione tra i produttori agricoli impegnati a garantire la sorveglianza dei vigneti e la creazione di vivai volti alla produzione di talee e viti resistenti alla fillossera. L'ottima organizzazione dell'evento portò sin da subito numerose adesioni di commercianti e di operatori economici provenienti da ogni parte della regione, dall'Italia e persino dall'estero. Molti di loro, in particolare i premiati con medaglie d'oro, d'argento e di bronzo, targhe e diplomi d'onore, citarono con orgoglio tale partecipazione anche nelle loro inserzioni pubblicitarie. Vi furono perfino premi in denaro per un importo pari a duemila lire.


La Fontana De Torres nel 1909

Già tre anni prima i "commercianti e produttori brindisini riuscirono nell'intento di organizzare la Mostra campionaria provinciale di Vini-Olii e loro derivati, a cui aspiravano dal 1893", scrive la prof. Giovanna Bozzi nell'interessante ricerca dal titolo "L'immagine dell'impresa" pubblicata nel 2001, ciò a conferma del forte interesse e grande richiamo verso le esposizioni degli imprenditori locali, e della loro straordinaria vitalità e capacità di "organizzarsi e, con un termine moderno, di 'fare rete', nella promozione di fiere e mostre sul territorio". Un risveglio intellettuale che lasciava "intravedere un principio di vita nuova", raccontavano i giornali dell'epoca, che durante tutte le settimane di preparazione dedicarono intere pagine e titoli retorici tesi a enfatizzare la manifestazione, solennemente inaugurata il 9 maggio nel Teatro Verdi con una cerimonia "degna di un grande avvenimento".


Piazza Cairoli e il Teatro Verdi ai primi anni dl '900

Il politeama comunale, "riccamente addobbato", era il nucleo dell'iniziativa che si estendeva nel giardino adiacente e su tutta l'area della vicina Piazza Cairoli. Oltre ad ospitare una serie di convegni a tema, l'ingresso, il salone e il palcoscenico del teatro furono in parte trasformati per accogliere la mostra dell'alimentazione, una delle quattro divisioni in cui era stata suddivisa la rassegna. Il giardinetto di pertinenza diventò sede della mostra di enologia e agraria, mentre le altre due sezioni, quelle delle macchine agricole (tra cui torchi e le innovative pompe irroratrici) e dell'industria (mobilia, carpenterie, statuaria, modiste, falegnami ed ebanisti, farmaceutica e produzioni varie) vennero allestite su tutta la zona della piazza e su una parte del corso, dove furono collocati "eleganti e numerosi chioschi, costruzioni, fontane e pagode".

La mancata accettazione della proposta avanzata dal direttore generale Domenico Sartori, che aveva chiesto il permesso di rimuovere gli alberelli "poco vegeti" presenti in tutta la piazza, "in stridente contrasto con le decorazioni della mostra", e trasformare l'area in un "vero giardino" dove poi piantare, "a esposizione finita, altre piante più decenti e decorose", generò qualche pungente polemica, presto dimenticata.
Anche il vicino Politeama Bellini, il teatro in legno ideato e realizzato alcuni anni prima dall'imprenditore Domenico Velardi, ospitò per la circostanza una sezione espositiva, ma anche spettacoli cinematografici e di attrazione per i partecipanti. Allo stesso Velardi, "noto per la sua abilità in congeneri imprese", venne affidata l'attuazione di alcune delle strutture e del prospetto artistico.


Il Teatro Verdi e Piazza Cairoli ai primi anni dl '900

L'ingresso dell'esposizione, come riprodotto nella cartolina appartenuta alla collezione de La Valigia delle Indie, "è una scenografia fantasiosa in stile Secessione viennese", mentre il diploma proponeva le "allegorie del commercio e dell'agricoltura: lo sguardo scorre, lungo la diagonale, dalle ciminiere fumanti in alto a destra alla verticalità della colonna romana, simbolo di Brindisi" (G. Bozzi). All'interno della recinzione le "ricche e belle mostre" furono allestite negli "eleganti Padiglioni e nelle sale appositamente allestite" scrivevano i giornali dell'epoca, dove "oltre che una grande collezione di splendide macchine agricole, figurano molti oggetti d'arte pregevolissimi e degni della generale ammirazione".
Per accedere all'esposizione era necessario pagare 50 centesimi per il biglietto d'ingresso, si potevano anche acquistare tessere d'ingresso valide per tutto il periodo, il prezzo era di 10 lire.


Cartolina dell ingresso principale dell esposizione

Del comitato d'onore, e quindi della giuria, facevano parte il sindaco Federico Balsamo, il presidente del Consorzio Antifillosserico marchese Lorenzo Ripa, il direttore della Cattedra Ambulante d'Agricoltura prof. Giovanni D'Ambrosio e il cav. Alfredo Mazari Villanova del Consorzio Agrario Cooperativo. Gli stessi, riconosciuti come i principali "pionieri del risveglio economico industriale", riuscirono a trovare anche un favorevole accordo con la direzione delle Ferrovie dello Stato, ottenendo da marzo a giugno facilitazioni di viaggio per gli espositori e i congressisti.

Fu inoltre organizzato un "interessante e variato programma di festeggiamenti, con iniziative e attrazioni che richiamarono un numeroso pubblico e resero gradita la permanenza ai tanti intervenuti: convegni ginnastici, ciclistici, podistici, gare e campionati di lotta, concerti orchestrali e di bande, illuminazioni fantastiche e scherzi pirotecnici, proiezioni, spettacoli cinematografici e di varietà, e un concorso di bellezza infantile". Nulla fu trascurato, c'era perfino un apprezzato servizio di degustazione "all'altezza dell'iniziativa".
Non mancarono incontri e dibattiti sulla viticoltura, l'enologia e l'olivicoltura. La crisi vinicola e i possibili rimedi su come attenuarla furono i principali argomenti affrontati già durante la cerimonia di inaugurazione, inizialmente fissata per domenica 2 maggio. Nell'occasione intervennero il comm. Carlo Barbarisi, rappresentante il Ministro Agricoltura, Industria e Commercio, e l'onorevole Pietro Chimenti. Il parlamentare locale fu particolarmente determinato nel sollecitare gli agricoltori a unirsi e a superare le ataviche diffidenze su ogni forma di cooperazione. Un tema però che non è mai riuscito ad attecchire completamente nel nostro territorio agricolo, così come nell'intero Meridione.


Progetto dell'esposizione

Ma nuovi e importanti avvenimenti politici e militari di quel mese misero presto in secondo piano l'interessante mostra: il 12 di maggio vi fu l'incontro tra il re d'Italia Vittorio Emanuele III con l'imperatore di Prussia Guglielmo II, con successiva visita alla città. Due giorni dopo, con una audace e temeraria manovra, il comandante Paolo Thaon di Revel riuscì a ormeggiare la maestosa e moderna corazzata "Vittorio Emanuele" nel porto interno di Brindisi, tra l'ammirazione della folla che gremiva le banchine. Una operazione dimostrativa che servì a superare le ataviche diffidenze sulle reali capacità del nostro scalo naturale, che di lì a poco divenne una importante base militare.

Giovanni Membola
per Il 7 Magazine n. 302 del 19/05/2023

Documenti correlati:
- Mostra Campionaria Provinciale di Oli e Vini del 1906
- La prima Fiera dell'Uva (1923)
- La Fiera Campionaria Agricola e Industriale del 1924
- L'incontro tra il re d'Italia e l'imperatore di Prussia (12/5/1909)
- L'ingresso nel porto interno della Corazzata Vittorio Emanuele (14/5/1909)

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