|  BRINDISI ATTRAVERSO LA STORIA
  GLI 
                          ANTENATI DEI BRINDISINII GRECI (1^ parte)
  I 
                          primi abitanti conosciuti di Brindisi e della provincia 
                          furono i Cretesi, che – secondo lo storico greco 
                          Erodoto (485 a. C. circa – 430 a. C.) – 
                          fondarono, o comunque abitarono, ancor prima del XVI 
                          sec. a. C., la città di Oria (Hyria, poi Uria).E’ anzi molto probabile che il territorio 
                          di Oria fosse abitato stabilmente già 10000 anni 
                          fa (VIII millennio a. C.), all’avvento dell’agricoltura 
                          e dell’allevamento del bestiame. E ciò 
                          per una serie di valide ragioni: il terreno fertile 
                          e il clima caldo e soleggiato che andava incontro alle 
                          esigenze dell’agricoltura primitiva; i boschi 
                          estesi, ideali per la caccia e la raccolta, e perché 
                          fornivano combustibile e protezione; il clima più 
                          salubre rispetto alle località costiere; la giusta 
                          altitudine sul livello del mare (150 metri) che facilitava 
                          la difesa; l’ampia varietà di flora e fauna; 
                          e soprattutto la posizione privilegiata nella penisola 
                          salentina, quale centro di smistamento delle merci tra 
                          i due mari, l’Adriatico e lo Jonio, con percorsi 
                          brevi che ne rendevano agevole il trasporto.
 L’importanza di Oria e del suo territorio è 
                          testimoniata anche dal geografo e storico greco Strabone 
                          (63 a. C. circa – 21 d. C. circa), secondo il 
                          quale Oria fu al tempo dei Messapi una città-stato, 
                          con una reggia – molto probabilmente dov’è 
                          ora il palazzo vescovile – che Strabone affermò 
                          di avere visto.
  Giochi acrobatici con il toro 1600 a.C. - dipinto nel 
                          palazzo di Cnosso, Creta
 Al XVI sec. a. C. 
                          risalgono i numerosi reperti di origine cretese-micenea 
                          di un villaggio dell’età del bronzo medio, 
                          scoperto a Punta Le Terrare, che si 
                          trova a sud del porto medio di Brindisi.I villaggi neolitici furono i primi agglomerati fatti 
                          di capanne circolari, a tetto conico e a rami intrecciati, 
                          con pareti perimetrali e intonaco; le antenate, forse, 
                          delle case a trullo in pietra, tuttora diffuse nella 
                          valle d’Itria, ad Alberobello, Ceglie Messapica, 
                          Martina Franca e Cisternino.
  Resti dell'insediamento preistorico 
                          a Punta delle Terrare
 Creta è 
                          stata la prima potenza navale al mondo, con navi in 
                          grado di raggiungere luoghi molto lontani dall’isola, 
                          in tutto il Mediterraneo; sulle cui coste creava empori 
                          commerciali. Altri empori furono creati a quell’epoca 
                          dai Fenici, gli inventori dell’alfabeto (dal quale 
                          sono derivati il greco, l’etrusco, il latino, 
                          e più tardi il cirillico), che avevano stretti 
                          rapporti non solo commerciali con la Sicilia: nella 
                          lingua fenicia “Etna” significava “fornace”. 
                          I Cretesi disponevano nelle loro città di acqua 
                          corrente e fognature; i magazzini erano pieni di grandi 
                          anfore contenenti cereali, vino e olio; gli artigiani 
                          lavoravano l’oro, l’argento e la ceramica. 
                          Tra l’altro, erano in grado di tenere una contabilità 
                          nazionale accurata, su tavolette di argilla. I commerci riguardavano 
                          in particolare i minerali: sale, ambra (resina fossile 
                          per oggetti di ornamento), ossidiana (vetri vulcanici 
                          utilizzati per armi e oggetti taglienti), rame e stagno 
                          per ottenere il bronzo; oro, argento e piombo, ma anche 
                          marmo bianco di ottima qualità. L’Europa 
                          occidentale importava dalle nostre regioni soprattutto 
                          vino (il cui nome deriva - come Venere - dal sanscrito 
                          “veena”, che vuol dire “amato”) 
                          in anfore; ma anche ceramiche, gioielli, armi, scudi 
                          e fibule. Nello stesso secondo 
                          millennio a. C. una civiltà meno progredita, 
                          quella micenea, si era sviluppata sulla Grecia continentale, 
                          ad Argo e Tirinto, ad opera degli Achei – popolo 
                          guerriero le cui gesta furono cantate da Omero (la guerra 
                          di Troia è datata per tradizione al decennio 
                          1194-1184 a. C.) - che dalla Tessaglia erano scesi nel 
                          Peloponneso, e avevano fatto di Micene la loro capitale. 
                          I Greci facevano riferimento ai loro antichi predecessori 
                          coi termini di Achei, ma anche Danai e Argivi. Risale al 1269 
                          a. C. il più antico documento diplomatico esistente 
                          al mondo: un accordo tra gli Ittiti e gli Egizi. E’ 
                          esposto a New York nell’atrio della sede delle 
                          Nazioni Unite. La cultura minoica 
                          (da Minosse, il mitico re famoso per la sua saggezza, 
                          ma anche appellativo di molti re di Creta), e quella 
                          micenea che le subentrò tra il XVI e il XII sec. 
                          a. C., costituiscono la prima grande civiltà 
                          europea, per la fiorente attività artistica, 
                          l’intensa vita religiosa, l’ampio sviluppo 
                          tecnologico, l’organizzazione sociale evoluta 
                          e, soprattutto, per la capacità di espandersi 
                          ben oltre i confini delle isole dell’Egeo. Ma, 
                          in generale, i Greci avevano un’innata, prepotente 
                          curiosità di conoscere altre genti (Odisseo, 
                          Ulisse, è il personaggio greco per eccellenza 
                          !).  Il periodo d’oro 
                          della civiltà cretese, che durò un millennio, 
                          raggiunse il suo apice nel 1900, e s’interruppe 
                          nel 1600 a seguito della catastrofica eruzione vulcanica 
                          di Thera nell’isola di Santorini, che provocò 
                          – oltre a un maremoto che sommerse le coste dell’isola 
                          e la capitale Cnosso – incendi a catena che non 
                          si era allora preparati ad affrontare.  Verso il 
                          1100 a. C. la Grecia fu invasa dai Dori, alti e con 
                          gli occhi azzurri, provenienti dall’Europa centrale, 
                          che avevano armi di ferro, più efficaci di quelle 
                          di bronzo. Erano, infatti, le regioni del Centro e Nord 
                          Europa ad essere le più ricche di giacimenti 
                          di ferro (minerale che in natura è più 
                          abbondante del rame). Fu allora che i Greci, sotto l’incalzare 
                          delle invasioni dal Nord, fondarono le poleis, le città-stato, 
                          che Aristotele definì comunità di uomini 
                          uguali e liberi; e la loro età d’oro durò 
                          dall’VIII al IV sec. a. C. (per tradizione le 
                          prime Olimpiadi sono datate al 776 a. C.). Nel V sec. 
                          a. C. Ippocrate applicò il metodo scientifico 
                          alla medicina, osservando in modo sistematico i sintomi 
                          delle diverse malattie. Dall’VIII al VI sec. a. C. i 
                          Greci sbarcarono a Brindisi e a Taranto, e fondarono 
                          le colonie della Magna Grecia, e città come Cuma. 
                          Messina, Reggio, Sibari, Crotone (dove Pitagora fondò 
                          una scuola di matematica) e Metaponto. Taranto, in particolare, 
                          fu importante colonia degli Spartani, prima di essere 
                          assediata e conquistata dai Romani nel 272 a. C.. Anche 
                          queste erano città-stato indipendenti (con costituzione, 
                          moneta ed esercito propri), e pienamente consapevoli 
                          e orgogliose della loro superiorità: chi non 
                          parlava greco era considerato un barbaro.  Oltre alle ceramiche dipinte con tecnica 
                          e arte raffinate, i Greci esportavano soprattutto vino 
                          e olio.  Sotto Pericle (495 circa - 429 a. 
                          C.), Atene divenne il più grande impero marittimo 
                          del Mediterraneo, che si proiettava dalla Sicilia all’Egitto 
                          fino al mar Nero. A quel tempo (dal 447 al 432 a. C.) 
                          fu costruito sull’acropoli (la parte alta della 
                          città) il Partenone dedicato alla protettrice 
                          Atena. Nello stesso secolo, Ippodamo da Mileto formulò 
                          il principio della città ideale, progettata come 
                          opera d’arte seguendo rigorose linee geometriche, 
                          a schema ortogonale, nel tracciato delle strade, delle 
                          piazze e delle case.  Alla civiltà 
                          greca siamo debitori dei nostri valori fondamentali: 
                          la dignità dell’uomo, la libertà, 
                          la democrazia. In Grecia furono allora poste le basi 
                          della filosofia, della letteratura, del teatro, dell’arte, 
                          della ricerca scientifica.Nel 336 a. C. i Greci 
                          dovettero arrendersi ai Macedoni, e nel 146 a. C., anno 
                          della distruzione di Corinto, furono sottomessi dai 
                          Romani, che trasformarono la Grecia continentale nella 
                          provincia romana dell’Acaia.
 (fine prima parte)
 Testo di Roberto 
                          Piliego  seconda parte: I 
                          Messapi
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