«Due uomini
che si incontrano per caso e questo caso farà
sì che diventino uno per laltro indissolubili,
luno indispensabile alla vita dellaltro
e lenitivo alla ferita fatale che ognuno ha dentro
di sé». Il regista Alberto Ferrari presenta
così Quasi Amici, primo adattamento
teatrale del celebre film francese del 2012 che arriva
al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi lunedì 3
aprile con sipario alle ore 20.30. Nei panni dei protagonisti,
in questa versione firmata Enfi Teatro, ci sono Massimo
Ghini (Philippe) e Paolo Ruffini (Driss). Biglietti
disponibili in botteghino - aperto dal lunedì
al venerdì ore 16.30-18.30 (nel giorno di spettacolo
ore 11-13 e 19-20.30) - e online alla pagina rebrand.ly/QuasiAmici.
Info T. 0831 562 554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.
Un uomo molto agiato,
ricco, molto ricco, intelligente, affascinante; un
uomo che vive di cultura e con la cultura vive, che
si muove e conquista e soddisfa il proprio ego narcisistico
con lintelletto. Un uomo cui il destino ha voluto,
per contrappasso, relegare a solo cervello, facendolo
precipitare con il parapendio e riprendendosi il corpo.
Quel corpo, che in passato era solo un bagaglio della
mente, ora nellassenza diventa il fantasma di
unidentità` da inseguire e recuperare.
Una storia di interazione, di rapporti sinceri che
rende la commedia unica e piena di sorprese. Il primo
vittima di un incidente e con una intelligenza fuori
dal comune, il secondo che entra ed esce di galera
con una intelligenza vivace e una cultura fatta sulla
strada e nei film di serie b, con i quali è
cresciuto.
Questi due uomini
possiedono inconsapevolmente un dono che ognuno fa
allaltro: la leggerezza. Come in Pigmalione
la storia sublima per osmosi leducazione alla
vita e alla cultura e listruzione alla leggerezza.
È lassenza di leggerezza, più
che la malattia, a tenere legato alla sedia Philippe:
il senso greve della vita, della percezione del mondo,
lo inchioda a decisioni sbagliate con la figlia adottiva,
con i suoi collaboratori, ma soprattutto con se stesso.
Mentre Driss ha fatto della sua leggerezza un modo
per non occuparsi di nulla, di scansare ogni problema,
ogni profondità, ogni disagio. La commedia
scava nel rapporto tra i due e si mette sulle tracce
di quella leggerezza calviniana che fa emozionare,
godere e ridere fino alle lacrime. Ma la ricerca della
leggerezza passa anche attraverso la comicità:
ridere diventa il veicolo segreto per arrivare a comprendere
ancor più i meccanismi che regolano la vita
e i destini dei protagonisti.
Quasi Amici,
ispirato a una storia vera, è il secondo film
francese di maggiore incasso di tutti i tempi; in
Italia è il film francese di maggiore incasso.
Scrive il regista: «È una storia importante,
di quelle che meritano di essere condivise e raccontate,
anche con il linguaggio delle emozioni più
profonde. Fin da subito ho ritenuto affascinante lavorare
a questa trasposizione teatrale perché permette
di dilatare, in drammaturgia teatrale, quelle emozioni
che nascono per il cinema e che sul palco devono irrobustirsi
con parole e simboli precisi. Nel film il racconto
è sbilanciato a favore di Driss, a teatro ho
scelto di inserire anche i momenti di sconforto che
ci permettono di entrare nella psiche di un uomo completamente
paralizzato, che diventa tuttuno con la sua
sedia a rotelle elettrica. E nella testa di un altro
uomo che ha considerato la vita fino allora come un
aperitivo leggero, che si può ingurgitare e
poi tranquillamente digerire».
Nella messinscena
Massimo Ghini è Philippe, laristocratico
ricco tetraplegico. «La disabilità è
ancora un tabù - ha detto lattore romano
che per oltre due ore interpreta il ruolo sulla sedia
a rotelle - perché sembra che si commetta un
peccato a ridere di chi è costretto su una
carrozzina. Qualche giorno fa, quando eravamo in scena,
allinizio il pubblico era trattenuto. Poi, si
è lasciato andare e gli applausi finali sono
la prova che ci si può emozionare e ridere
anche di ciò che consideriamo politicamente
scorretto». Philippe e Driss arrivano da storie
diverse e lincontro diventa la scintilla che
le rivolta, le rovescia, come due tessere che si incastrano
per scoprire cosa manca di sé. «Driss
ha bisogno di denaro per mantenere la famiglia - ha
spiegato Paolo Ruffini -, così scopriamo qualcosa
della sua vita. Io insegno a Philippe la leggerezza
e lui mi insegna a volare. Poi cè anche
la critica sociale quando dico: Ma perché
i camioncini dei disabili sono brutti?, o quando
parlo delle coperte, anche negli ospedali, tutte color
topo. Costa di più metterle celeste con il
sole?». Lamicizia crea una centratura.
Philippe perde la gravità e Driss impara la
leggera profondità che non lo fa volare e tiene
lamico ancorato a sé, come un riferimento
incrollabile. Insieme imparano a essere più
consapevoli della meraviglia. E a ridere, finalmente,
senza cadere. Philippe si sveglia e comincia a camminare,
Driss arriva ma è sulla sedia a rotelle. Sarà
anche un sogno, ma lamicizia ha già scritto
la sua storia.
Si comincia alle
ore 20.30
Durata: 2 ore e 10 minuti senza intervallo
Info botteghino@nuovoteatroverdi.com - T. 0831 562
554
Brindisi, giovedì
23 marzo 2023