Due gemelle opposte
e una professionista dellocculto con cui entrambe
si confessano: è Manola di Margaret
Mazzantini che Nancy Brilli e Chiara Noschese dirette
da Leo Muscato portano a teatro. La pièce visionaria
ed esilarante è in scena al Nuovo Teatro Verdi
di Brindisi martedì 21 marzo, con inizio alle
ore 20.30, ospite della stagione di prosa. Sul palcoscenico,
trasformato in una stanza dalbergo disordinata,
messa a soqquadro e invasa da un magma di detriti,
due sorelle condividono una quotidianità fatta
di alti e bassi. Biglietti disponibili in botteghino
- aperto dal lunedì al venerdì ore 16.30-18.30
(nel giorno di spettacolo ore 11-13 e 19-20.30) -
e online alla pagina rebrand.ly/Manola. Info T. 0831
562 554 e botteghino@nuovoteatroverdi.com.
Le due attrici danno
respiro ad Anemone e Ortensia, due gemelle che vivono
agli opposti. La prima, avvenente, edonista, morde
il quotidiano con lenergia e lentusiasmo
di chi considera il tempo un alleato prezioso. Ogni
attimo va colto e utilizzato al meglio, interagendo
con il mondo esterno e con le persone. Unesistenza
guidata dal sorriso e dai colori caldi del giorno.
Dallaltra parte, invece, Ortensia è la
notte. Incarna sin dai toni scuri dellabbigliamento
la pesantezza di vivere. Ha una mimica arcigna, corrucciata.
Incarna risentimento e spigoli, ciò che sta
fuori dalle mura domestiche è per lei solo
fastidio. Il titolo replica il nome della figura terza
che interviene in scena anche se non compare mai.
Manola è linterlocutore immateriale
- teosofa, cartomante o fattucchiera - o più
verosimilmente il pubblico cui le donne si rivolgono
per invocare attenzione e comprensione: non si vede
ma in realtà è quel muro di gomma che
assorbe la loro squinternata coscienza attraverso
un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse
canzonatorie. Una maratona impudica e commovente che
svela lintimità femminile in tutte le
sue declinazioni.
Anemone e Ortensia
sono due gemelle anomale: una è libera, aperta,
positiva e propositiva; laltra è oppressa,
chiusa, negativa e insicura; una ignorante, laltra
coltissima; una superficiale, laltra oltremodo
ideologizzata; una veste sempre di rosso, laltra
solo di nero; una punta tutto sulla sua bellezza,
laltra si sente sempre e solo inadeguata. Si
detestano con tutte le forze, ma non riescono a fare
a meno luna dellaltra. Non si scambiano
una parola così che solo attraverso monologhi
incrociati assurdi ed esilaranti prendono forma i
loro tragicomici pensieri, paure, ricordi, invenzioni,
che sembrano prefigurare un futuro con le stesse dinamiche
relazionali del passato. Ma lentamente i ruoli si
invertono e luna sorella diventa laltra,
Anemone sposa perfino il fidanzato di Ortensia. Diventano
le due facce di una stessa sfera che gira mostrando
al pubblico le sue evoluzioni.
«Una volta
cera più ignoranza, certo, ma anche più
clemenza. Ogni paese aveva il suo tonto appeso a un
muricciolo, e tutti gli volevano bene, tutti se lo
trastullavano un poco. Oggi siamo più colti,
abbiamo la posta elettronica, possiamo inviare telematicamente
dallaltra parte del pianeta le nostre parole
senza neppure aver finito di pensarle. Ma non sappiamo
chi è quel viso che ogni mattina saffaccia,
accanto al nostro sul davanzale confinante».
È una delle riflessioni che punteggiano lo
spettacolo, pièce che scava nella complessità
esistenziale e nellessenza di due donne attraverso
una prosa ironica, surreale e lieve, ma allo stesso
tempo sottile e imprevedibile, capace di lasciare
un segno vivo nel pubblico. Nancy Brilli torna a interpretare
Anemone dopo 26 anni dalla prima volta in cui divideva
il palco proprio con Margaret Mazzantini, diretta
dal marito Sergio Castellitto. Ora, con Chiara Noschese,
porta in scena una versione rinnovata della commedia.
Due attrici di forte
personalità, carismatiche e versatili: «Per
il ritorno sulle scene dopo tutto quello che la pandemia
ha generato - ha spiegato Nancy Brilli - desideravo
qualcosa di forte, di speciale, così ho pensato
di chiedere a Margaret un riadattamento. È
una commedia divertente, con queste due pazze che
litigano affrontando però temi importanti.
Direi che il pubblico può ridere, arrabbiarsi,
commuoversi. Manola ha tutto ciò
che serve per essere un ottimo spettacolo, una rappresentazione
in piena regola e non una mortificante lettura o un
monologo di un attore sul palco, come si è
visto spesso in tempo di Covid. Le due donne sono
viste a distanza di anni da quella prima messinscena
e dire le stesse cose a età diverse crea significati
differenti, anche se alcuni aspetti restano costanti,
come la giocosità e la follia. È uno
spettacolo che dà la possibilità alle
due interpreti di misurarsi su più registri,
cosa molto rara in teatro». «Resto colpita
ogni sera che vado in scena - ha aggiunto Chiara Noschese
- perché la scrittura di Margaret è
affilata, anche nella comicità ha sempre una
maniera alternativa di arrivare al pubblico, non è
mai scontata». Manola è un
testo sfrenato con due artiste capaci
di esprimere la loro duttilità attraverso un
linguaggio comico, colto e gergale, in cui alto e
basso si alternano come nella realtà, raccontando
una tragedia contemporanea in chiave di commedia brillante.
Brindisi, lunedì
13 marzo 2023