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"Crono,
maschere del tempo presente" in mostra a Palazzo
Nervegna
Ha per titolo «Crono,
maschere del tempo presente» ed è la mostra
personale dell’artista Franco Farina, in programma
a Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi dal 28 giugno
fino al 21 luglio, a cura di Elisabetta Sbiroli. L’allestimento
sarà inaugurato venerdì 28 e sabato 29
giugno alle ore 19.30 con «Cronomaschere»,
un percorso poetico e musicale negli spazi dell’esposizione,
con lettura di testi di poeti contemporanei proposta
da Elisabetta Sbiroli, accompagnata dalle musiche originali
di Walter Di Serio.
Franco Farina conduce
da tempo una sua personale ricerca sul concetto di scarto
prodotto dal consumismo. Fra i residui della nostra
civiltà dei consumi, l’artista attinge
non solo l’ispirazione, ma la materia prima e
il senso della sua paziente opera di riciclo dei miti
della modernità.
Palazzo Nervegna,
che accoglie la mostra al piano terra, conserva importanti
testimonianze archeologiche della Brindisi d’epoca
romana, fra le quali un’impressionante testa in
pietra che rappresenta Crono. «La presenza di
questo mascherone - ha spiegato la curatrice Elisabetta
Sbiroli - ci ha suggerito la possibilità di leggere
la produzione dell’artista alla luce del mito
di Crono: dio del Tempo, padre che divora i figli, tempo
che divora tutto ciò che vive. Ma nella tradizione
classica il tempo è pure espressione di un acceso
desiderio, di una durata che si colloca fra il sorgere
di un’aspirazione e il suo compimento».
Il percorso espositivo
comincia dall’ingresso adiacente alla sala della
Colonna con un sottomarino giallo, citazione diretta
del «Yellow submarine» dei Beatles, un inno
all’evasione psichedelica. Seguono a destra una
serie di sofferti ritratti, tra i quali spicca quello
di un uomo che si lacera il petto, in «Un cuore
in inverno». A sinistra si svolge invece una panoramica
“naturalistica”: lì il silenzio delle
marine e la dignità delle belve sembrano testimoniare
uno stato di pace o di innocenza; eppure i materiali
scelti per la rappresentazione raccontano lo stato di
degrado in cui versa il pianeta. Ancora in questa prima
area espositiva sono riunite alcune icone irriverenti
della cultura contemporanea, come il «Deus Polignanensis»
provvisto di rolex e catena d’oro.
Nell’ala delle
sale che conservano le testimonianze archeologiche della
Brindisi romana, la retrospettiva presenta alcune opere
dedicate a Eros, mettendo in luce l’interesse
dell’artista per il complesso sistema di segni
dell’allegoria barocca. Dopo aver attraversato
lo spazio della corte, la tensione erotica è
palpabile anche nelle sale successive, che ospitano
un ciclo martilorogico.
Ma il cuore dell’esposizione,
quello che ospiterà anche la musica e le voci
nelle due serate di inaugurazione, è costituito
da un nucleo di opere più recenti dedicato al
tema del naufragio, nel quale la tragedia contemporanea
delle migrazioni è declinata con forza serena
e un’attenzione particolare alla possibilità
di una fragile relazione umana in grado di sopravvivere
alla morte. L’universo sonoro creato per l’occasione
da Walter Di Serio, l’allestimento di Daniel Granger
e le voci dei poeti Mario Benedetti, Antonella Anedda
e Patrizia Valduga scelte da Elisabetta Sbiroli per
suggerire al pubblico una chiave di lettura delle opere
di Franco Farina accompagneranno i visitatori in questo
originale percorso dedicato a una riflessione sul tempo
presente.
Brindisi, mercoledì
26 giugno 2019
Comunicato
Ufficio Stampa & Comunicazione Fondazione Nuovo
Teatro Verdi - Brindisi
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