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QUELLE CHIESE DELL’ANNUNZIATA HANNO STORIE DA RACCONTARE
La guerra ha cancellato le testimonianze di un passato glorioso, oggi nella parrocchia rimangono solo alcune interessanti opere novecentesche e i drammatici ricordi legati ai bombardamenti aerei

Tra le strette vie del centro cittadino, sul punto più alto della collina di levante ed al centro di quello che per secoli è stato il rione popolato dalla comunità ebraica, passa quasi inosservata la chiesa parrocchiale dell'Annunziata, un edificio dall'architettura semplice ma che il suo interno custodisce alcune singolari opere e soprattutto una triste storia da raccontare.


Chiesa dell'Annunziata

L'attuale aspetto dell'edificio ecclesiastico, decisamente poco appariscente, venne assunto con la totale ricostruzione avvenuta dopo il grave danneggiamento subito durante i bombardamenti aerei alleati dell'11 novembre 1941. Quella tragica mattina, alle ore quattro e trenta, alcune bombe sganciate nel corso dell'incursione aerea nemica colpirono in pieno la chiesa guidata dal canonico Giovanni Madaro, distruggendo il tetto, l'organo, l'impianto elettrico e buona parte degli arredi e delle statue presenti all'interno. Anche la sacrestia subì gravissime lesioni, tanto che il Corpo Reale del Genio Civile decretò la demolizione dell'intero stabile divenuto ormai pericolante. Il S.S. Sacramento fu portato nell'oratorio delle Suore francescane missionarie d'Egitto della vicina via Vinci, dov'era l'asilo infantile, mentre la sede parrocchiale fu spostata nella piccola chiesetta di Santa Maria del Monte, com'era già avvenuto in passato per altre occasioni e sempre in maniera temporanea. Qui fu spostato pure l'altare marmoreo, fortunatamente rimasto integro dopo i bombardamenti, ma l'angusta cappella era a sua volta strutturalmente poco sicura, tanto che nel gennaio del 1943 venne chiusa al culto per alcuni mesi al fine di riparare una pericolosa lesione sul prospetto causata dai raid aerei. Prima dell'inizio del secondo conflitto mondiale l'antica chiesetta era stata ulteriormente ridimensionata per le necessità previste dal piano regolatore della città varato nel 1934, una buona parte del fabbricato fu abbattuto per permettere l'attuazione di opere edilizie e stradali inerenti il rinnovamento urbanistico, come la realizzazione della nuova strada che da Porta Lecce conduceva al porto e la conseguente costruzione del lungo muraglione di contenimento della collina.


Chiesa di S.Maria del Monte (2022)

Alcuni mesi dopo l'armistizio e l'arrivo in città delle truppe inglesi, le campane della chiesetta posta sul rialto del seno di levante crearono qualche problema diplomatico tra le autorità italiane e quelle anglosassoni: sul Libro Cronistorico redatto dal parroco si legge che la notte del 20 giugno 1944, i marinai alleati alloggiati nella vicina stazione marittima "presero d'assalto" il campanile e rimossero i batocchi, poiché nonostante il suono delle campane era "abbastanza ridotto", disturbava il riposo dei militari della Royal Navy. Dopo proteste, denunce, vari sopralluoghi e qualche minaccia tra le parti, il comando inglese decise di rimettere a posto il tutto, così quindici giorni dopo le campane tornarono a suonare nuovamente. La chiesetta è da anni chiusa ed inutilizzata, l'attuale struttura è il risultato di ulteriori lavori effettuati dopo il 1957, ma nulla rimane della sua forma originale, definita "magnifica" già nel XIII secolo e poi ulteriormente ingrandita nel Settecento.

Tornando all'edificio parrocchiale dedicato alla Vergine Annunziata danneggiato dagli attacchi nemici, è rimasto indelebile tra i più anziani il ricordo di quando, durante le operazioni di abbattimento, vennero alla luce alcune antiche sepolture presenti sotto il pavimento, sfondato dal passaggio degli autocarri tedeschi che trasportavano i materiali di demolizione. Tutti i resti mortali rinvenuti furono raccolti e accompagnati in processione al cimitero: grazie all'interessamento del parroco e alle disposizioni del podestà Corradino Panico Sarcinella fu organizzato un vero e proprio funerale al quale parteciparono sia gli ecclesiastici del Capitolo della Cattedrale che alcuni componenti della comunità rionale.
L'edificio sacro venne ricostruito sulle medesime fondamenta ad opera del Genio Civile e fu aperto al culto il 14 dicembre del 1947, sei anni dopo il triste evento, con rito solenne officiato dall'arcivescovo Francesco De Filippis. Per le rifiniture interne fu poi deciso di far affrescare a tempera il soffitto dell'unica navata, l'incarico venne affidato al pittore barese Umberto Colonna, che nel 1950 realizzò una grande opera raffigurante l'Assunzione di Maria in Cielo. Dello stesso artista, le cui pitture sono presenti in altre chiese di Brindisi, anche le rappresentazioni dei santi Paolo e Pietro sulle pareti di accesso al presbiterio.
Altre due interessanti opere pittoriche furono portate alla luce durante i lavori di restauro realizzati nel 2003, entrambe firmate dal pittore originario di Trepuzzi Leonardo Perrone: a sinistra è raffigurata la "Natività" mentre sulla parete opposta la "Sacra Famiglia". Entrambe le opere furono realizzate nel 1948, su commissione della famiglia Mariano, con la tecnica della tempera su intonaco, le scene sono racchiuse in una cornice modulare bicromatica gialla e marrone. L'artista era noto e attivo in tutto il Salento per le rappresentazioni a tema sacro, suoi gli straordinari affreschi in stile tardo rinascimentale che ricoprono interamente le tre navate della chiesa di S. Maria delle Grazie a Squinzano. In realtà, da quanto riportato sui documenti originali del Genio Civile, tutte le decorazioni della chiesa dovevano essere realizzate dal pittore salentino, ma non ci sono elementi per conoscere le modalità di affidamento delle opere principali al cav. Colonna e soprattutto quando e perché le due pitture parietali furono occultate e dimenticate.

Fotogalley (clicca sull'immagine per ingrandirla)
Facciata della chiesa dell'Annunziata
dopo il bombardamento
Chiesa dell'Annunziata
dopo il bombardamento
Chiesa dell'Annunziata
in ricostruzione
Chiesa del Monte
prima della ricostruzione
Giovanni Rollo
Annunciazione
Umberto Colonna
Assunzione di Maria in Cielo
Leonardo Perrone
Natività
Leonardo Perrone
Sacra Famiglia

Altrettanto interessante la statua in cartapesta della Vergine e dell'Angelo al momento dell'Annunciazione, è nella nicchia centrale alle spalle dell'altare, una rappresentazione sacra realizzata nella prima metà del Novecento e riconducibile alla tradizionale produzione di una bottega salentina. Più recente il bassorilievo in bronzo avente sempre come soggetto l'Annunciazione, visibile sulla facciata principale della chiesa proprio sopra il portone d'ingresso, l'opera è stata realizzata dallo scultore Giovanni Rollo di Cavallino; dello stesso ex insegnate dell'Istituto Magistrale di Brindisi l'altra scultura collocata sulle pareti del battistero.

Solo un paio di immagini conservate presso l'Archivio di Stato di Brindisi custodiscono la memoria della precedente chiesa dedicata alla Santissima Annunziata, eretta a parrocchia autonoma nel 1915: l'edificio sacro si presentava in maniera molto diversa rispetto all'attuale, con la facciata tripartita verticalmente da fasce e arricchita con una nicchia superiore e da due eleganti pinnacoli e volute laterali. Oggi il tempio ha un aspetto decisamente più modesto, con un prospetto principale di forma squadrata impreziosita solo da un piccolo rosone chiuso con vetri colorati; l'edificio è solitamente circondato da auto in sosta, soprattutto davanti all'ingresso, una brutta abitudine difficile da eliminare, come confermano alcuni abitanti nella zona. La chiesa negli anni è stata sottoposta a diversi interventi manutentivi e di restauro, attualmente sono in fase di esecuzione ulteriori operazioni all'interno e sul soffitto. Rare le persistenze antiche, negli uffici parrocchiali si conservano solo alcuni argenti sacri risalenti alla prima metà dell'Ottocento, anche se della chiesa si hanno notizie risalenti al XIII secolo, quando probabilmente era intitolata a Sant'Agata.
Il rione nel passato era strettamente legato alle attività economiche derivanti dal traffico portuale, un luogo di riferimento essenziale per tutta l'area di levante, nel '700 qui facevano sosta tutte le processioni più importanti, compresa quella del Corpus Domini. Poi lentamente, con la perdita del suo ruolo di centralità e dei caratteri identificativi, la zona si è avviata verso un lungo declino.
Oggi "sobbra all'Annunziata" continuano a vedersi ancora tante, troppe case da anni abbandonate, nonostante i diversi segnali di rinnovamento che lasciano ben sperare.

Testo di Giovanni Membola
Pubblicato sul settimanale "Il 7 Magazine" n. 237 del 11/02/2022

Bibliografia:

>> Giovanni Madaro, Libro cronistorico della Parrocchia della Santissima Annunziata Brindisi.

Documenti correlati:
» La chiesa dell'Annunziata (scheda Centro Studi Storia Arcidiocesi)
» Le chiesa di Santa Maria del Monte
(scheda Centro Studi Storia Arcidiocesi)


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