LE STORIE DELLA NOSTRA STORIA
IL
SOLENNE INGRESSO A BRINDISI DEI PADRI DELLE SCUOLE PIE
27 gennaio 1664
Durante la
metà del XVII secolo la città di Brindisi
viveva una delle peggiori situazioni economiche della
sua storia, con il popolo oppresso da vessazioni fiscali,
pestilenze e malgoverni.
Le cronache descrivono un contesto sociale veramente
molto critico anche per la nutrita presenza di banditi
e di briganti, protetti da alcuni baroni, che imperversano
tra le campagne e i centri abitati commettendo rapine,
delitti e rapimenti di illustri personaggi. Allo scopo
di “mantenere la città libera dai malandrini”
l’arcivescovo dell’epoca, lo spagnolo Francesco
de Estrada (1659 - 1671), tanto si adoperò
per porre rimedio al degrado culturale e sociale. Oltre
ad aiutare pietosamente i poveri, tormentati dalla carestia,
volle fortemente investire nella formazione dei giovani
per arginare il forte decadimento educativo della città.
Per sopperire alle grosse lacune dell’educazione
pubblica chiamò a Brindisi i padri Scolopi,
la benefica istituzione delle Scuole Pie
- le prime scuole popolari d’Europa gratuite per
tutti – fondata da San Giuseppe Calasanzio.
San Giuseppe Calasanzio nei dipinti
su tela nelle cornici in stucco circolari all'interno
della chiesa di San Michele:
(Gloria di san Giuseppe Calasanzio tra novizi e
fanciulli e San Giuseppe Calasanzio educatore
di fanciulli)
Per ospitare l’ordine
religioso e dotarlo di strutture adeguate all’insegnamento,
monsignor Estrada acquisto per 500 ducati e restaurò,
sempre a proprie spese, i locali dell’ex monastero
dei celestini della grancia di Mesagne, comprendente
la chiesa di San Michele Arcangelo, un dormitorio e
due stanze con cortile e pozzo, un complesso monastico
sito a poca distanza dalla Cattedrale sulla strada oggi
dedicata a Giovanni Tarantini.
Chiesa di San Michele Arcangelo,
il chiostro interno e la cupola maiolicata
I padri scolopi fecero
il solenne ingresso in città domenica
27 gennaio del 1664, ne facevano parte Tommaso
di Sant’Agostino (che successivamente ne divenne
sovraintendente), Andrea di San Filippo,
Onofrio di Sant’Antonio da Padova,
Antonio di San Carlo, Gesualdo
da San Giacomo e due fratelli operai accompagnati
da altri dieci reverendi padri del Capitolo di Campi
Salentina. In processione i religiosi raggiunsero la
sede a loro destinata ed adibita all’educazione
dei fanciulli e dei giovani locali più bisognosi,
caratterizzata dalla chiesa con la tipica cupola a mattonelle
policrome che all’epoca era intitolata a Sant’Angelo
dei Celestini.
Le celebrazioni si protrassero per l’intera settimana
e il lunedì 4 febbraio si aprirono le scuole
ed i religiosi iniziarono la propria attività
di istruzione primaria e secondaria con tre classi di
studenti.
Emblema dei padri Scolopi: a
destra quello dell'ordine con la data (1664, in alto
a dx) di arrivo a Brindisi - a sinistra lo stemma dell'ordine
della Madre di Dio delle Scuole Pie sul portale della
chiesa
L’impegno a
favore del collegio da parte dell’arcivescovo
continuò anche negli anni successivi dotandolo
di rendite e di un sussidio annuo da parte dell’amministrazione
civica. Nel 1668 anche la “Masseria Moricini
in loco detto Contardo”, acquistata da mons.
Francesco de Estrada per 2.200 ducati, fu ceduta insieme
ad altri beni ai padri Scolopi, che ne gestirono la
conduzione percependo i canoni di affitto dai coloni
(15 carlini per orto) a cui furono affidati i fondi
rustici coltivati prevalentemente a vigneti. Ancora
oggi l’agro ed il fabbricato, sito nei pressi
del quartiere Paradiso, è conosciuto con il nome
di “Scuole Pie”.
Il vescovo brindisino volle anche ingrandire il complesso
scolastico con il compimento delle quattro cappelle
laterali nella chiesa e l’aggiunta di altri locali
attigui a quelli già di pertinenza del collegio,
così da “costruirsi locali adeguati
per la seconda e la terza scuola”. Il tutto
fu reso possibile grazie anche alle donazioni del portoghese
Giovanni Nunes della Torre e di Girolamo
Lettera. Agli inizi del XVIII secolo furono
ultimati i lavori per la costruzione del piano superiore
che oggi ospita i locali della Fondazione del Nuovo
Teatro Verdi.
Su iniziativa dei religiosi qui sorse l'Accademia
degli Erranti, attiva già nel 1674,
dove studiarono Annibale De Leo, Benedetto
Marzolla e Teodoro Monticelli.
Vi insegnò anche san Pompilio Maria Pirrotti.
La città reagì molto bene alla presenza
degli Scolopi (definizione che unisce i termini “scuola”
e “pia”) tanto che al principio del 1707
il numero degli alunni, che era andato sempre aumentando,
arrivò persino a duecento, non poca cosa per
quei tempi. Oltre ai primi rudimenti della fede, i padri
insegnavano a leggere e a scrivere e agli studenti più
grandi umanità e grammatica “con molto
profitto ed utile della città”.
Con il regio
decreto del 13 febbraio 1807 anche l'ordine degli Scolopi
venne soppresso e i beni delle Scuole Pie passarono
al demanio dello Stato. Il convento fu abbandonato e
dopo la metà dell’800 utilizzato come carcere
mandamentale sino all’agosto del 1937. Oggi nella
chiesa, non sconsacrata, si svolgono attività
espositive del MAP, il Museo Mediterraneo dell'Arte
Presente.
Fotogallery
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Esterno |
Interno |
Pulpito |
Ingresso
ex-convento |
La cupola |
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Cupola |
Chiostro |
Chiostro |
Locali laterali |
Pinacoteca |
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Documenti
correlati:
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Pie
» Scheda
a cura della Fondazione Biblioteca “De
Leo” e CRACC
» Scheda
descrittiva a cura dell'Uff. Beni Culturali
Ecclesiasitici
Riferimenti bibliografici
» Giacomo Carito, Scuola e Cultura
a Brindisi dalla Seconda Metà del XVI
Secolo ai Primi del XIX Secolo, 1978
» P.Cagnes - N. Scalese, Cronaca dei
Sindaci di Brindisi 1529 - 1787. 1978
» N. Vacca, Brindisi ignorata,
1954
» Platea maggiore del Collegio delle Scuole
Pie di Brindisi del 1693 |
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