Credere che
questi due racconti siano accomunati esclusivamente
dalla tematica trattata non sarebbe del tutto
corretto. Bisogna imparare a conoscere Tania,
Anita e Alessandro per comprendere che i differenti
disturbi alimentari di cui sono vittime rappresentano
l'espressione di una stessa profonda, delicata,
e spesso ingestibile, sensibilità. Tramite
una narrazione mai banale, semplice e diretta,
che in alcuni casi non lascia spazio all'immaginazione,
le autrici ci mostrano due differenti punti
di vista - femminile e maschile - svelandoci
cause e possibili conseguenze di un insanabile
bisogno di amore, accettazione e riscatto, preponderante
nei protagonisti di queste storie ma di certo
presente in ciascuno di noi.