Introduzione a
cura di Katiuscia Di Rocco
“I luoghi dell’infinito” dove
anche le mura sussurrano in silenzio: i monasteri
e le loro biblioteche. Uscito da pochi giorni
Il catalogo dei libri antichi del monastero
di San Pietro in Ostuni di Maria Grazia
Barnaba con introduzione a cura di Katiuscia
Di Rocco. Il lavoro, raffinato e certosino,
ha riguardato 198 testi, di cui 167 settecentine
e 31 secentine. La biblioteca claustrale ostunese
è comprensiva di dodicimila volumi tra
opere e riviste aggiornatissime.
Lo studio ha consentito di tracciare un quadro
sulle influenze culturali che circolavano nel
monastero: si pensi ai gesuiti e al testo La
mistica città di Dio della spagnola
Maria D’Ágreda, opera particolarmente
discussa. Il testo, che la Vergine stessa avrebbe
ispirato, narra la vita della Madonna, arricchita
di consigli spirituali.
Scritta nel 1637, bruciata nel 1645 per ordine
del confessore dell’autrice, fu riscritta
nel 1650 su richiesta di un nuovo confessore,
padre Andrea de Fuenmayor, con l’aggiunta
della biografia di Maria di Gesù e delle
grazie da lei ricevute. Dopo diverse vicissitudini
il testo, che era anche finito nell’Indice
dei libri proibiti, fu approvato dall’Inquisizione
nel 1686. Il testo come tanti altri è
custodito nella nuova biblioteca benedettina
che vanta come più antico volume a stampa
Il Cammino spirituale dell’abate
Ercole D’Aiello.
Un lavoro quello della Barnaba che può
considerarsi un piccolo mattone per capire il
percorso della conoscenza che partiva e passava
nei monasteri, luoghi in cui i libri venivano
usati come “cibo per l’anima”.