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STORIE DI ARCHEOLOGIA

L'AREA ARCHEOLOGICA DELLA CASA DEL TURISTA
(ex Scuola Marinara)

Grande l'interesse è stato palesato dai numerosi partecipanti alla presentazione della campagna di scavo che si è svolta la sera del 22 dicembre 2011 all’interno del cortile della “Casa del Turista”, sul lungomare del porto interno di Brindisi, in concomitanza con i lavori di ristrutturazione dell’intero complesso intrapresi dall’Amministrazione Comunale di Brindisi.
Le indagini archeologiche, avviate nel mese di Luglio 2011 e concluse a Dicembre, sotto la direzione scientifica della Dott.ssa Assunta Cocchiaro, funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, sono state coordinate e dirette da Paola Palazzo con la collaborazione di Ilaria Barbaresi, Filippo Pisciotta, Adele Rinaldi e dall’architetto Stefania Pipitone.
I risultati di queste ricerche sono state illustrate durante l’inaugurazione del Palazzo ex Scuola Marinara, oggi Casa del Turista, attraverso le immagini ed i testi dei pannelli curati dall’archeologa brindisina Paola Palazzo ed esposti, assieme ad una scelta dei reperti ceramici più rappresentativi, nella sala al pianterreno del Complesso.


Palazzo ex Scuola Marinara, oggi Casa del Turista

Dalla lettura dei pannelli, che raccontano e ricostruiscono le vicende storiche del sito, si evince che già nei mesi di maggio, luglio ed agosto del 1999 e nel periodo compreso fra l’8 marzo e il 24 maggio del 2000, nel cortile dell’edificio furono eseguiti saggi di scavo che riportarono alla luce strutture e reperti che documentano, attraverso la “sequenza stratigrafica”, una continuità di vita del sito che va dall’età romana all’età moderna. In particolare al di sotto dei livelli di fondazione dell’attuale fabbricato fu rinvenuta - nel 2000 - una struttura muraria absidata realizzata con blocchi in carparo, presumibilmente riconducibile all’impianto della Chiesa di San Giovanni dei Greci, edificio di culto che si sviluppava tra l’attuale Viale Regina Margherita e via Santa Chiara. La chiesa faceva parte del complesso alberghiero appartenuto all’ordine monastico cavalleresco di San Giovanni Gerosolimitano, costruito prima del 1320.


Reperti ceramici più rappresentativi in esposizione con i pannelli illustrativi (Casa del Turista, 22 dicembre 2011)

“La campagna di scavo, di tipo estensivo, svolta nell’area centrale del cortile meridionale a partire dal mese di luglio del 2011” spiegano i testi dei pannelli “ha portato alla scoperta di ulteriori elementi strutturali riferibili ad una prima fase di frequentazione del sito, che si può collocare nella prima e media età imperiale (I-II sec. d.C.)”. Questi ritrovamenti rendono plausibile l’ipotesi che qui vi fosse un edificio di tipo commerciale, probabilmente legato alle “attività portuali della città in età romana”, successivamente crollato. La distruzione delle strutture è provata da “strati di crollo con materiale edilizio, frammenti di tegole, coppi, intonaco di rivestimento e materiale ceramico”.
Su quest’area, interrata, livellata e spianata, furono in seguito realizzate “strutture che reimpiegarono i muri più antichi”, in uno “spazio che originariamente doveva essere coperto con una tettoia retta da pali lignei, all’interno del quale è verosimile ipotizzare lo svolgimento di attività produttive legate alla lavorazione di metalli, come attesterebbero le diffuse tracce di zone combuste e la presenza di molte scorie di bronzo”. Un possibile incendio, “documentato da uno strato di bruciato - illustrano ancora i pannelli - potrebbe aver causato l’abbandono dell’area in età tardo antica” (IV-VII sec. d.C).
Una successiva frequentazione dell’area, è stato inoltre spiegato durante la serata ai numerosi presenti, è risalente all’età medioevale, con strati e strutture che “documentano una continuità delle attività produttive”; infatti all’interno di un recinto “delimitato da murature di rozza fattura” è stata rinvenuta una vasca rettangolare utilizzata per lo spegnimento della calce “oltre alla sequenza di strati riferibili ad attività di scarico di terra e materiale ceramico”.
Di epoca tardomedievale (XIII-XIV sec.) sono, infine, “le sette sepolture rinvenute sul lato occidentale dell’area di scavo all’interno di fosse terragne, relative a due diverse fasi di deposizione” poste con un orientamento e disposizione regolare. Già durante i primi saggi di scavo eseguiti nel 2000 fu riportato alla luce un sepolcreto risalente al II-III sec. d.C. con circa quaranta deposizioni, in fossa e in tomba a cassa rettangolare in muratura, con pochi elementi di corredo funerario.


Particolare di alcuni reperti ceramici più rappresentativi esposti il 22 dicembre 2012

I materiali recuperati durante queste indagini archeologiche sono davvero numerosi e interessanti: frammenti di ceramica fine da mensa ed anfore di produzione africana ed orientale “databile al V-VII secolo d.C.”, reperti ceramici di età medievale e tardo medievale “riconducibile ad un periodo compreso tra il XIII ed il XVI secolo”, oltre a numerose monete in bronzo.
Tutti questi ritrovamenti, alcuni esposti ed illustrati per la prima volta durante la serata del 22 dicembre, sono stati trasferiti e depositati nel Museo Archeologico di Egnazia.


Particolare di alcuni reperti ceramici più rappresentativi esposti il 22 dicembre 2011

Durante la serata è stato altresì possibile vedere le cosiddette “case minime”, tre edifici appena ristrutturati che dal giardino della Casa del Turista si affacciano su via Santa Chiara. Qui, secondo il progetto del Settore Beni Monumentali del Comune di Brindisi, saranno alloggiate le funzioni di informazione e ristoro, con annessi locali igienico-sanitari, a servizio del parco archeologico che si verrà a creare.

Giovanni Membola

Si ringrazia l’archeologa Paola Palazzo ed il suo staff per la disponibilità e la cortesia.
Il testo è stato pubblicato sul mensile Tutto Brindisi n. 38 (feb. 2012).

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