24 marzo
                XXXVI Colloquio di studi e ricerca storica 
                Nuove ricerche sui dialetti dell’area 
                brindisina
              
              INTERVENTI
               TOMMASO URGESE
                Nuove ricerche sui dialetti dell'area brindisina
              ENNIO MASIELLO
                Riflessioni sul vernacolo brindisino
              COORDINA E INTRODUCE I LAVORI
              ANTONIO MARIO CAPUTO
                Società di Storia Patria per la Puglia
              Una selezione di poesie in vernacolo sarà 
                offerta da Giancarlo Cafiero e Teresa Guadalupi
             
             
              
                 "Le lingue dal punto di vista fonetico 
                sono migliaia, mentre dal punto di vista psicologico ne esistono 
                solo due: la lingua materna o primaria e tutte l’altre lingue 
                messe insieme o seconde... la lingua più profonda e nobile 
                è quella lingua che la mamma trasmette con naturalezza 
                al figlio". 
                Ludwig Wittgenstein
              
             
            
             
               La fotografia scattata dall’Istat e che 
                si riferisce al 2012 informa che oltre la metà, il 53,1% 
                delle persone di 18-74 anni (23 milioni 351mila individui) parla 
                in prevalenza italiano in famiglia segnando un calo considerevole 
                nell’uso del dialetto. Secondo l’Istituto di Statistica, 
                a difendere l’uso della lingua italiana sarebbero soprattutto 
                le donne, che in grande percentuale accantonano l’idioma 
                dialettale. Dal 1995 al 2012 è aumentata costantemente 
                la quota di chi usa l’italiano in modo prevalente o abbinato 
                al dialetto. L’uso prevalente dell’italiano decresce 
                con l’aumentare dell’età a favore dell’uso 
                esclusivo e combinato al dialetto: in famiglia varia dal 60,7% 
                dei giovani di 18-24 anni al 41,6% dei 65-74enni. Le donne mostrano 
                una maggiore propensione a esprimersi soltanto o prevalentemente 
                in italiano in famiglia e con gli amici. La ricerca ISTAT giunge 
                circa cinquant’anni dopo la famosa denuncia di Pier Paolo 
                Pasolini, il quale scriveva: «Fra le altre tragedie che 
                abbiamo vissuto (…) in questi ultimi anni, c’è 
                stata anche la tragedia della perdita del dialetto, come uno dei 
                momenti più dolorosi della perdita della realtà». 
                Di recente Laterza ha pubblicato il libro-dialogo La lingua batte 
                dove il dente duole firmato a quattro mani da Andrea Camilleri 
                e Tullio De Mauro. Sulla base di queste considerazioni la sezione 
                di Brindisi della Società di Storia Patria per la Puglia, 
                Brigata Amatori Storia e Arte, attiva dal 1935, col patrocinio 
                del Comune di Brindisi, ha promosso per il prossimo martedì 
                24 marzo, con inizio alle ora 17.30, in Brindisi (Sala convegni 
                Palazzo Granafei - Nervegna g.c.), il XXXVI Colloquio di studi 
                e ricerca storica su Nuove ricerche sui dialetti dell’area 
                brindisina. Si prevedono gli interventi di TOMMASO URGESE su Nuove 
                ricerche sui dialetti dell’area brindisina e di ENNIO MASIELLO, 
                Riflessioni sul vernacolo brindisino. Coordina e introduce i lavori 
                ANTONIO MARIO CAPUTO. Una selezione di poesie in vernacolo sarà 
                offerta da GIANCARLO CAFIERO e TERESA GUADALUPI. Come rilevato 
                dal prof. Franco Fanciullo, dell’università di Pisa, 
                l’interesse precipuo del lavoro lessicale che Tommaso Urgese 
                ha dedicato ai dialetti salentini settentrionali, risiede nella 
                marginalità delle voci pazientemente vagliate e messe insieme 
                attraverso, fra l’altro, la rassegna di un numero per nulla 
                esiguo di lessici nonché, più in generale, di lavori 
                dialettali.