| Donazione al Museo Diocesanodi un tessile del XVI secolo
  In 
                                data odierna l'associazione "Amici dei musei" 
                                della provincia di Brindisi, presieduta dalla 
                                dr.ssa Maria Pia Pettinau - Vescina, ha consegnato 
                                a S. E. mons. Rocco Talucci, arcivescovo di Brindisi 
                                - Ostuni, un bordo figurato degli inizi del Cinquecento 
                                da destinare al Museo Diocesano "Giovanni 
                                Tarantini" per accrescerne il nucleo tessile. Il tessuto, un lampasso fiorentino a due trame 
                                lanciate delle quali una in oro membranaceo, raffigura 
                                il Cristo risorto e rientra nella tipologia dei 
                                bordi istoriati che riportavano scene sacre, per 
                                lo più tratte dal Nuovo Testamento e dalla 
                                Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. Essi sostituirono 
                                nei secco XV e XVI i più costosi ricami, 
                                trovando utilizzo nell' ornamento di croci e colonne 
                                di pianete, nei riquadri di dalmatiche e tunicelle, 
                                su stoloni e scudi di piviali o come fregi di 
                                paliotti e baldacchini.
 Le trame d'oro venivano impiegate, oltre che per 
                                impreziosire il tessuto, per ottenere le lumeggiature 
                                proprie dei ricami in oro.
 Si presume che Pollaiolo, Botticelli, Raffaellino 
                                del Garbo, David e Ridolfo Ghirlandaio, abbiano 
                                fornito cartoni preparatori non solo per il ricamo 
                                ma anche per questo tipo di tessitura. Già 
                                realizzati nelle manifatture lucchesi del Trecento, 
                                i bordi furono eseguiti anche a Siena ma, nei 
                                secoli XV e XVI, quelli degli opifici fiorentini 
                                risultarono particolarmente richiesti per la loro 
                                qualità. Il severo moralismo imposto dal 
                                Concilio di Trento e la crisi della tessitura 
                                fiorentina decretarono l'abbandono della tipologia.
 La presenza di questi tessuti nelle collezioni 
                                pubbliche e private è il risultato di acquisti 
                                effettuati presso gli antiquari, soprattutto nel 
                                corso dell'Ottocento. Allo stato attuale delle 
                                ricerche, è stato individuato in Puglia 
                                un solo esemplare figurato, lo scudo in seta e 
                                lino del piviale cinquecentesco dell' Arcivescovo 
                                Giustiniani, custodito presso la cattedrale di 
                                Bovino e riproducente l'immagine del Cristo in 
                                pietà.
 Il reperto in oggetto si presenta in buone condizioni 
                                di conservazione. È stato sottoposto a 
                                spolveratura con leggera aspirazione. Rare trame 
                                sciolte sono state fissate al corpo del tessuto 
                                a punto posato. A tali pratiche ha provveduto 
                                Chiara Marzano, restauratrice di tessuti.
 Ai fini espositivi e nel rispetto dei criteri 
                                conservativi, il bordo è stato sistemato 
                                su una base di masonite forata, opportunamente 
                                imbottita e rivestita di tela di lino in color 
                                naturale. A protezione del tessuto è stato 
                                posto un vetro. il retro della masonite è 
                                stato ricoperto da cartoncino deacidificato, forato 
                                in più punti.
 SCHEDA TECNICA Frammento verticale di tessuto figurato composto 
                                da due pezzi Resurrezione
 Firenze, XVI sec., primo quarto Lampasso a due 
                                trame lanciate cm 45 x20,7
 Provenienza: raccolta Pettinau Vescina, Brindisi 
                                Destinazione: Museo Diocesano, "Giovanni 
                                Tarantini " Brindisi
 Descrizione: La scena, a impianto compositivo serrato, è 
                                costituita dalla figura del Cristo che si eleva 
                                trionfante dal sepolcro. Una mandorla raggiata 
                                ne incornicia l'immagine. In basso, davanti al 
                                sepolcro scoperchiato, si evidenziano tre soldati, 
                                due in atto di fuggire, il terzo ancora sorpreso 
                                dall'evento.
 In alto, ai lati del Cristo si riconoscono parti 
                                delle ali della coppia di serafini che chiudevano 
                                la scena, certamente replicati anche sul fondo 
                                della stessa. La cornice, a destra e a sinistra, 
                                presenta corolle alternate a un tralcio continuo 
                                con foglie lanceolate. Nel brano di tessuto giuntato, 
                                si ripete la parte inferiore della scena. Il reperto 
                                presenta affinità con un frammento conservato 
                                al Museo del Bargello a Firenze, per il quale 
                                si è proposta una derivazione dalla Resurrezione 
                                di Raffaellino del Garbo (Galleria dell' Accademia, 
                                Firenze). Esemplari analoghi nel Museo del Tessuto 
                                a Prato, nella Keir Collection a Londra, nel Kunstgewerbemuseum 
                                di Colonia.
 Analisi tecnica del tessuto  Orditi: l) ordito di fondo: organzino di seta di colore 
                                rosso mattone, a 2 capi, torsione S
 2) ordito di legatura di colore beige rosato, 
                                a due capi, torsione S
 Riduzione: 70 fili di fondo; 24 di legatura
 Trame: l) trama di fondo: lino di colore naturale a più 
                                capi, torsione Z
 Lanciate: l) seta di colore giallo più capi, s. t.a
 2) oro membranaceo, torsione S su anima di lino, 
                                bianca
 Riduzione: 17 passate a cm  Costruzione del tessuto Fondo raso da 5, scoccamento 2, faccia ordito, 
                                prodotto dall'ordito di fondo di colore rosso 
                                mattone e dalle trame di fondo in lino di colore 
                                naturale.
 Opera ottenuta per effetto delle trame lanciate 
                                in seta di colore giallo e oro membranaceo, legate 
                                in diagonale Z 3 lega l dall'ordito di legatura 
                                di colore beige rosato.
 Stato di conservazione Il reperto, in buone condizioni di conservazione, 
                                è stato sottoposto a spolveratura con leggera 
                                aspirazione. Rare trame sciolte sono state fissate 
                                al corpo del tessuto a punto posato. A tali pratiche 
                                ha provveduto Chiara Marzano, restauratrice di 
                                tessuti.
 Ai fini espositivi e nel rispetto dei criteri 
                                conservativi, il bordo è stato sistemato 
                                su una base di masonite forata, opportunamente 
                                imbottita e rivestita di tela di lino in color 
                                naturale. A protezione del tessuto è stato 
                                posto un vetro. Il retro della masonite è 
                                stato ricoperto da cartoncino deacidificato, forato 
                                in più punti.
 Testo di Maria 
                                Pia Pettinau Vescina Clicca sull'immagine 
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