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Visita guidata
sulla figura femminile nell'arte a Brindisi
enerdì 18 ottobre
- ore 18 - visita guidata sul tema della presenza femminile
nei monumenti, nelle iscrizioni e nelle raffigurazioni
artistiche a Brindisi. Partecipazione gratuita con prenotazione
al T. 0831 229 784 - 342 1013 149.
Una visita sulla presenza
della donna nella storia dell’arte a Brindisi:
ha per titolo «Dulcissima et radiosa. Narrazioni
e rappresentazioni femminili nella città»
il quindicesimo appuntamento della rassegna di visite
guidate con focus su Palazzo Granafei-Nervegna: venerdì
18 ottobre, con inizio alle ore 18, la visita sarà
“outdoor” e partirà dall’Infopoint
del Palazzo per proseguire sulle tracce che testimoniano
la presenza delle donne nelle iscrizioni e nei monumenti
di Brindisi. La partecipazione è gratuita con
prenotazione al T. 0831 229 784 - 342 1013 149.
Il tema della visita
è dunque la donna nell’arte rappresentata
a Brindisi. Una visita guidata tra i monumenti e le
iscrizioni della città per riscoprire dettagli
ed evidenze femminili spesso ignorate: come viene raccontata
la donna da Palazzo Granafei-Nervegna a quello del Seminario,
dalla chiesa di San Paolo al tempio di San Giovanni
al Sepolcro. Tra le tappe anche quella dedicata alla
testa muliebre di Annia Faustina, moglie dell’imperatore
Antonino Pio, posta nel grande muro della facciata destra
della Cattedrale, al di sopra di un finestrone ad arco
romano. Antonino Pio le fece conferire dal Senato il
titolo di “Augusta” per sottolineare la
stima nei suoi confronti e l’armonia dei loro
rapporti, a dispetto delle maldicenze che la dipingevano
come donna di costumi licenziosi e avida.
«Tutto l’effimero
è solo un simbolo. L’inattuabile si compie
qua. Qui l’ineffabile è realtà.
Ci trae superno, verso l’Empireo Femineo eterno».
Così il filosofo tedesco Wolfgang Goethe descriveva
nel suo Faust lo straordinario potere che contraddistingue
la donna. Portatrice di un dono unico che la rende grembo
di vita, in grado di far nascere l’uomo e accompagnarlo
in un viaggio fuori del tempo. Questo principio femminile
ha abbracciato tutte le culture e ha sempre accompagnato
l’uomo nella sua ricerca di raccontare le tante
sfaccettature dell’universo femminile.
L’arte, da secoli
tenta di catturare e rappresentare la bellezza e il
fascino della donna. L’iconografia antica ha sottolineato
il ruolo fecondo della donna incarnandola nel mito della
Grande Madre, una divinità primordiale nella
quale sono racchiusi tutti gli aspetti principali della
vita: la fertilità, la prosperità, la
ciclicità lunare, la terra e il suo continuo
corso che permette alla vita di ripetersi e rigenerarsi.
La donna dunque, vista come misteriosa fonte di vita
nell’antichità, come sacerdotessa in epoca
romana, mentre nel Medioevo abbandona le caratteristiche
di mistero e di sensualità per assumere una sacralità
quasi divina: con l’avvento del Cristianesimo
la donna è raffigurata esclusivamente nelle immagini
sacre, identificata con il ruolo della Vergine Maria,
poi diviene l’incarnazione simbolica dell’Amore,
forza motrice della natura umana vista nella sua dualità:
sia come simbolo dell’amore fisico e sensuale,
sia come amore per la filosofia, per l’intelletto
e la conoscenza.
La posa elegante e
realistica della Madonna col Bambino di Giotto è
solo un esempio della notevole diffusione delle immagini
di natura devozionale che si andarono affermando durante
tutta l’epoca medievale, trasformando l’immagine
della donna in soggetto sacro, emblema di fede e castità.
Durante il Rinascimento
il linguaggio rappresentativo cambia decisamente e la
bellezza idealizzata diviene un simbolo di grazia e
perfezione che serba un profondo intelletto. Una rivoluzione
estetica che ridisegna una bellezza disinvolta e sensuale,
dai tratti aggraziati e dall’armonia delle forme,
che si incarna nei dipinti dei più grandi pittori
di età rinascimentale: dalla Nascita di Venere
di Botticelli alle avvenenti Veneri di Tiziano e Giorgione,
dalla romantica Fornarina di Raffaello fino alla Gioconda
di Leonardo.
L’età
romantica ne sottolinea l’emancipazione e nel
Novecento una donna viaggiatrice e colta diviene cittadina
del mondo, seducente e trasgressiva come Tamara de Lempicka
e le sue composizioni geometriche traboccanti di femminilità,
o la rivoluzionaria Frida Kahlo emblema di coraggio
e sensibilità creativa.
La donna ha dunque
lottato nel tempo per imporsi come espressione di bellezza,
impiegando l’intuizione come strumento di creatività:
la visita guidata esplora le rappresentazioni femminili
nei luoghi d’arte di Brindisi proponendo un viaggio
attraverso il tempo, le scuole e le esperienze artistiche.
L’appuntamento è alle ore 18 di venerdì
18 ottobre presso l’Infopoint di Palazzo Granafei-Nervegna,
in via Duomo 20, a Brindisi. La partecipazione è
gratuita con prenotazione obbligatoria al T. 0831 229
784 - 342 1013 149.
Comunicato
Ufficio Stampa & Comunicazione Fondazione Nuovo
Teatro Verdi - Brindisi
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