Mercoledì 25 novembre
alle ore 18 la Fondazione Biblioteca Pubblica
Arcivescovile "A. De Leo" di Brindisi
(piazza Duomo 11) in occasione della Giornata
internazionale per l'eliminazione della violenza
contro le donne organizza una mostra affiancata
da una visita guidata all'interno della biblioteca
stessa dal tema La figura della donna nella
storia attraverso i documenti conservati nella
biblioteca arcivescovile "A. De Leo"
(secc. XIV-XX).
Partendo dall'iconografia dei codici miniati
del XIV secolo, passando attraverso le testimonianze
scritte della vita conventuale che motivava
ad una scrittura di edificazione personale,
di racconto della vita della comunità
(i libri settecenteschi di introito ed esito
del monastero di Santa Maria degli Angeli
di Brindisi) e induceva alla corrispondenza
con l’esterno (carteggio della badessa
Albina di Montenegro con il duca Giovanbattista
Guarini di Poggiardo), si analizzerà
come la famiglia patrizia potesse indurre
alla scrittura di memoria genealogica, ai
carteggi di relazione, alle espressioni di
scrittura d’invenzione e ai diari. Il
percorso della mostra si sofferma poi sulla
famiglia aristocratica dove l'opulenza poteva
condurre alla liberalità tant’è
che s’incontrano, nel corso del tempo,
aristocratiche erudite, ma le condizioni positive,
sociali e soggettive, atte a sostenerle, sono
così variabili che non stupisce se
il loro numero sia stato esiguo e la loro
presenza discontinua. Il percorso formativo
proposto alle fanciulle nobili era così
poco formalizzato e molto flessibile nei contenuti
e nelle durata e così influenzato dall’atteggiamento
maschile, che è potuto rendersi differente,
casato per casato, generazione per generazione,
singolo padre per singola figlia. I segni
di questa realtà si rendono in Terra
di Brindisi, al momento, attraverso le storie
individuali, distinte e non generalizzabili
di Maria Salerno Varo Gaetani che coltiva
e difende le relazioni affettive e i beni
di famiglia, ed Elisabetta Schlippenbach Dentice
di Frasso. La motivazione principale di questa
mostra è che la storia convoca il presente
e illumina sul futuro: "Ho giurato di
non stare mai in silenzio, in qualunque luogo
e in qualunque situazione in cui degli esseri
umani siano costretti a subire sofferenze
e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci.
La neutralità favorisce l’oppressore,
mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice,
mai il torturato", Èlie Wiesel,
Premio Nobel per la pace.
Comunicato
Fondazione Biblioteca Pubblica Arcivescovile
"A. De Leo" di Brindisi