.:. SANTI

Rev. Giovanni Apollinare
1959 - 2009 San Lorenzo da Brindisi doctor apostolicus
[1]

La comunità parrocchiale e la Cattedra Laurenziana presentano in questa serata la figura di san Lorenzo da Brindisi nella ricorrenza dei 450 anni dalla nascita, 22 luglio 1559. e dei 50 dalla dichiarazione di Dottore Universale della Chiesa intervenuta il 19 marzo 1959 con la bolla di Giovanni XXIII.
Questa sera non è solo un atto commemorativo che ci aiuta a rivivere un personaggio o a richiamare dei fatti storici anche se questo è importante per la conoscenza e le radici della nostra identità di brindisini. L’oltre, del valore storico, è dato dal contributo che noi siamo chiamati a dare per far crescere l’identità. Non siamo nati oggi: abbiamo un cammino storico, abbiamo delle tradizioni, abbiamo avuto uomini e donne, aristocratici o semplici cittadini che hanno tracciato questo territorio con stile e radicamento, tanto da farlo apparire a noi oggi ricco di umanità e di opere d’arte. Fare memoria è appropriarsi della stabile identità trasmessaci su cui noi possiamo crescere, costruire l’oggi e consegnare al domani un territorio ancora più ricco. Ognuno è anello della catena umana e il proprio contributo è sigillo di presenza attiva, di impegno responsabile e di coinvolgimento costruttivo. Il passato è una ricchezza di cui non possiamo fare a meno: ci è utile per i nostri giorni e per il futuro del nostro territorio. Le radici sono punto di partenza per salire, volare e sognare il domani migliore.
Fare memoria dei 450 anni dalla nascita e dei 50 anni dalla dichiarazione di Dottore Universale della Chiesa del nostro santo, non solo è occasione di riflessione ma anche necessità di impegno per la costruzione della storia dentro la quale siamo inseriti. Lo scorso 9 agosto Sua Santità Benedetto XVI ha affermato dei santi: “essi sono testimoni di un umanesimo cristiano che diverge in modo profondo da un umanesimo ateo[2] .
Questa testimonianza appartiene ai santi di tutti i tempi e anche a noi oggi chiamati a guardare, dire e orientare oltre, rispetto all’appiattimento di questo nostro periodo storico, dove tutti affermano lo scontato o il sentito dire. I santi si esprimono in prima persona con responsabilità e fedeltà al Vangelo. Afferma ancora papa Benedetto XVI: [i santi] “ci fanno riflettere sulle profonde divergenze che esistono tra l’umanesimo ateo e l’umanesimo cristiano; un’antitesi che attraversa tutta quanta la storia , l’opposizione fra umanesimo ateo e umanesimo cristiano[…]Da una parte, ci sono filosofie e ideologie, ma sempre più anche modi di pensare e di agire, che esaltano la libertà quale unico principio dell’uomo, in alternativa a Dio, e in tal modo trasformano l’uomo in un dio, ma è un dio sbagliato, che fa dell’arbitrarietà il proprio sistema di comportamento. Dall’altra, abbiamo appunto i santi, che, praticando il Vangelo della carità, rendono ragione della loro speranza; essi mostrano il vero volto di Dio, che è Amore, e, al tempo stesso, il volto autentico dell’uomo, creato a immagine e somiglianza divina” [3].
I santi hanno scoperto la loro vera identità nel rapporto con Dio; anche noi sul loro esempio siamo chiamati a proclamare l’identità della vita legata al principio che è Dio. Non è fare le stesse cose, ma vivere guidati dallo stesso Spirito e illuminati dalla medesima Parola evangelica.
Gli amici che vediamo al tavolo sono, ciascuno per il proprio servizio alla nostra chiesa diocesana, autorevoli relatori che ci aiuteranno ad entrare nella identità di san Lorenzo da Brindisi, non solo per conoscerlo, ma soprattutto per dire a noi stessi che possiamo anche noi dare il contributo alla Chiesa e alla storia. Tali sono il prof. Giacomo Carito, presidente della Cattedra Laurenziana; il prof Antonio Mario Caputo, già direttore della biblioteca pubblica arcivescovile “Annibale De Leo”; mons. Angelo Catarozzolo già Vicario Generale dell’arcidiocesi di Brindisi – Ostuni e autore di una biografia laurenziana [4].
A loro la parola per la ricchezza vorranno consegnarci tirando fuori dallo scrigno culturale e sapienziale doni per crescere. Grazie.

[1] Si riproduce, col permesso dell’autore, la relazione introduttiva svolta il 26 settembre 2009, nella chiesa di San Lorenzo da Brindisi in Brindisi, nell’occasione dell’incontro su 1959 - 2009 San Lorenzo da Brindisi doctor apostolicus con interventi di mons. Angelo Catarozzolo, Antonio Mario Caputo e Giacomo Carito. Nella circostanza si ricorda san Lorenzo da Brindisi OFM Cap. (22 Luglio 1559-1619), Dottore della Chiesa, “a cinquant’anni dalla Costituzione Apostolica «Celsitudo ex humilitate» (19 Marzo 1959, Solennità di San Giuseppe) con la quale il Beato Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli), nel suo primo anno di Pontificato, lo dichiarava «Doctor Apostolicus» (Acta Apostolicae Sedis 51/1 (1959) pp. 456-461). Dopo la promulgazione del Decreto di conferimento del titolo di Dottore della Chiesa del 18 novembre 1958 (Analecta OFM Cap. 75 (1959) pp. 73-75), la Costituzione Apostolica ricostruisce, innanzitutto, rigorosamente il pregresso storico («Atque Benedictus papa XV […] hanc ei laudem tribuere non dubitavit»; […] «Quae omnia brevi complectens Pius papa XI Brundusinum“ magnum lumen doctrinae et santitatis” appellavit», ibidem, p. 473) per la dichiarazione a «Doctor Ecclesiae», sottolineandone, nondimeno, il significato spirituale. Come si legge, Lorenzo da Brindisi, diventato santo per la grazia di Dio e la formazione assimilata fin da giovane sedicenne nella Provincia Veneta, insegnò non solo con la parola, ma anche con la propria vita («non tamen solum verbo, sed etiam vita docuit Laurentius», ibidem, p. 471), cimentandosi soprattutto nell’arte dell’insegnamento e dello scrivere, entrambi per lui finalizzati all’evangelizzazione apostolica: «Quo in viro alto et excellenti haec duo sunt praecipua: studium apostolicum et magisterium doctrinae: ore docuit, calamo erudivit, utroque militavit» (ibidem, p. 471)”. Cfr. www.laurentianum.it.

[2] BENEDETTO XVI, Angelus, Castelgandolfo. Domenica, 9 agosto 2009.

[3] Ibidem.

[4] A. CATAROZZOLO, Padre Brindisi. Apostolo senza frontiere, Brindisi: Cattedra Laurenziana, 2005.

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