.:. ENTI CULTURALI - MUSEI

Museo Diocesano
Sezione istituita in San Benedetto
Via Guglielmo Marconi
Carito prof. Giacomo - Responsabile

RELIQUIARI

Fin dalle prime origini la Chiesa accettò e permise di venerare le reliquie dei martiri come segno di pietà cristiana verso i fratelli che avevano versato il sangue per Cristo. Se la reliquie comprende l'intero cadavere la denominazione corrente è corpus; se parte di esso, ex ossibus. Le reliquie ottenute per contatto vennero dette brandea, memoria, nomina, pignora, sanctuaria.
Varia è la foggia dei reliquiari e varia la materia adoperata nel prepararli; fin dal tempo antico si hanno reliquiari in oro, argento, bronzo, rame, piombo, cristallo, pietra, argilla, vetro, osso, avorio, legno, seta, broccato, lino. Alcuni vennero situati sotto gli altari, altri vennero esposti alla venerazione.
L'uso della traslazione e della distribuzione delle reliquie dei martiri è d'origine greca; in Roma la prima traslazione di interi corpi di martiri segnalata dal Liber Pontificalis è quella dei corpi dei martiri Primo e Feliciano che papa Teodoro (642-9) pose nella basilica di Santo Stefano in Caelio monte.
L'autenticazione di una reliquia suppone sempre una certa ricognizione che è quella attuata in forma giuridica dalla competente autorità ecclesiastica che è l'Ordinario.
Il culto con cui si onorano le reliquie è detto relativo in quanto si onora l'oggetto per la relazione che ha avuto con la persona del santo.
Tra i tesori di reliquie custoditi dalle chiese di Brindisi quello delle benedettine di Santa Maria Veterana, ora riproposto nel museo diocesano Giovanni Tarantini, per la sua attuale consistenza, segue gli altri della Pontificia Basilica Cattedrale e del santuario cittadino di Santa Maria degli Angeli.
Secondo lo storico brindisino, nel 1674,
"Nell'antico monasterio delle monache di San Benedetto, del quale si è ragionato più volte in questa istoria, ci sono molte reliquie ancora di diversi santi martiri e confessori, che si conservano dentro reliquiarij ricchissimi, le quali furono dati in dono a quelle religiose da papa Paschale secondo [1099-1118] , che consacrò la loro chiesa, e la prima abbadessa di quel monasterio".
Improbabile è il rimando al pontefice Pasquale II ma certa la fama del tesoro spirituale delle benedettine; circa un secolo prima, Giovan Battista Casmiro aveva rilevato:

In ecclesia Sanctae Mariae Virginia et monasterio monialium nigrarum ordinis Sancti Benedicti:
Caput sancti Bartholomei
Sanguis sancti Petri
Vertex Samuelis prophetae
Costa sancti Silvestri
Ossa sanctorum Innocentum
Vesta frustum Salvatoris
Ossa sancti Atanasij et sociorum
Tibia sancti Mercurij
Mentum cum duobus dentibus molaribus sanctae Apolloniae
Reliquia Sanctae Scolasticae

L'elenco del Casmiro coincide solo parzialmente con quello attuale; deve considerarsi che quattro dei reliquiari non hanno segni identificativi delle memorie dei corpi santi in essi contenuti.
I quindici reliquiari in esposizione si riferiscono:

01. San Clemente martire (foto)
Clemente di Ancira è ricordato in tutti i martirologi il 23 gennaio. Sarebbe nato in Ancira, attuale Ankara, nel 258; nominato vescovo della sua città natale vi sarebbe stato decapitato il 23 gennaio del 304.

02. San Donato vescovo (foto)
Chierico romano, durante la persecuzione di Giuliano l'Apostata sarebbe fuggito ad Arezzo ove sarebbe stato ordinato sacerdote dal vescovo Satiro. Alla morte di questi, essendo stato designato come suo successore, sarebbe stato consacrato in Roma da papa Giulio (337-52) e martirizzato sotto lo stesso Giuliano l'Apostata. Patrono di Arezzo, viene ricordato il 7 agosto.

03. San Dionisio Martire - San Policarpo vescovo e martire - San Porfirio Martire - Sant'Agapito martire - San Leucio vescovo - San Nicola vescovo (foto)

  • San Dionisio, ricordato il 9 ottobre, sarebbe stato inviato dal papa Clemente I in Gallia (89-97) dove avrebbe subito il martirio. All'inizio del IX secolo fu identificato con l'Aeropagita e il suo culto si diffuse enormemente. A Brindisi era una chiesa a lui dedicata.

  • San Policarpo, discepolo dell'apostolo san Giovanni e da lui ordinato vescovo di Smirne venne verso il 155 a Roma per discutere con papa Aniceto la questione quartodecimana senza però giungere a un accordo. Morì martire il 156. La chiesa di Smirne considerò le sue spoglie preziose più dell'oro e si propose di celebrarne l'anniversario sul suo sepolcro.

  • Difficile definire a quale dei santi martiri col nome di Porfirio sia da attribuire la reliquia.

  • Sant'Agapito, originario di Palestrina, morì martire all'età di 15 anni probabilmente durante la persecuzione di Diocleziano. La sua festa è registrata nei più antichi sacramentari della chiesa romana al 18 agosto.

  • San Leucio, monaco, originario di Alessandria d'Egitto, fu promotore dell'evangelizzazione del Salento muovendo dalla cattedra di Brindisi di cui fu vescovo fra IV e V secolo.

  • San Nicola, vescovo di Mira, ebbe culto vastissimo in Puglia dopo la traslazione delle sue reliquie in Bari.

04. San Placido Martire (foto)
Placido, con Mauro, fu discepolo di san Benedetto. Tutto ciò che si sa di loro proviene dalla Vita di San Benedetto scritta da san Gregorio Magno. Offerti come oblati al santo dai rispettivi genitori di origine patrizia, essi rimasero nel monastero di Subiaco guidati da san Benedetto, che li educò alla vita monastica. Tra gli episodi che san Gregorio racconta c'è quello del salvataggio di Placido. Questi, caduto nelle acque di un laghetto, fu raggiunto da Mauro camminando sulle acque. Sulla loro vita, al di là di varie leggende prive di fondamento storico, si può solo dire che Placido, probabilmente, visse fino alla fine della vita a Montecassino mentre Mauro sarebbe stato inviato in Francia, dove avrebbe fondato un'abbazia a Grandfeuil. Il santo è ricordato dal Martirologio Romano il 5 ottobre.

05. San Teodoro d'Amasea (foto)

06. San Vincenzo Martire (foto)
Diacono spagnolo, fu vittima della persecuzione di Diocleziano probabilmente nel 304. Fu il più celebre, come attesta sant'Agostino, fra i martiri iberici. Furono fondati monasteri in suo onore a Mans, al Volturno, a Conques al tempo di Carlo il Calvo. Nel martirologio geronimiano è ricordato il 22 gennaio.

07. Santa Benedetta (foto)
Santa Benedetta fu martirizzata il 4 gennaio del 362 e sepolta nel cimitero di Priscilla. Nel 1752 le sue reliquie furono traslate a Monacilioni ove si conservano nella parrocchiale di Santa Maria Assunta.
Circa la vita della santa si hanno poche e sporadiche notizie. Dagli Acta Sanctorum si ricava che fu martirizzata il 362 in Roma durante la persecuzione di Giuliano l’Apostata.

An. 362. SS. Priscus Presb. Priscillianus Diac. & Benedicta, martyrio coronantur Romæ 4. Ianuar.
Priscus,Presbyter Martyr Romae (S.)
Benedicta, Martyr Romae (S.)
Priscillianus, Diaconus Martyr Romae (S.)
Horum Martyrum Acta interciderunt, præter paucula, quæ in S. Pigmenij & sociorum qualibuscumque Actis XXIV. Martij recensentur: eorum tamen meminere cuncta Latinorum Martyrologia. [Horum Acta interciderunt.] Vetus Romanum: Romæ martyrum Prisci Presbyteri, & Priscilliani, & Benedictæ. Vsuardus: Romæ Sanctorum Prisci Presbyteri, & Priscilliani Clerici, ac Benedictæ religiosæ (quædam MSS. gloriose) qui sub tempore Iuliani Imperatoris gladio martyrium compleuerunt. Eadem fere habent Beda, Ado, Notkerus, Bellinus, Martyrol. Romanum, Maurolycus, Galesinius, [Passi sub Iuliano.] MS. Florarium Sanctorum, Constantinus Ghinius in Natalibus Sanctorum Canonicorum, Vincentius lib.14. cap.38. Petrus de Natalibus lib. 2. cap. 42. Ferrarius in Catalogo Sanctorum Italiæ. Colitur Carthagine in Hispania V. Ian. S. Priscillianus M. officio duplici. Dubitat Ferrarius; an is sit qui hic Romæ passus dicitur.

08. Santa Cristina martire (foto)
Martire: questa è la notizia storicamente certa della biografia di Cristina, fino dalla più remota antichità. Solo questo appellativo emergerebbe con certezza rispetto a ogni altro devozionale e fantasioso dato biografico. Alla storicità del suo martirio. avvenuto il 24 luglio. come attesta già il più antico calendario della chiesa romana, non fanno riscontro altrettante notizie certe sull'anno della sua morte che si ritiene, per lunga tradizione, sia avvenuta dopo l'ultimo editto di Diocleziano che promulgava la pena di morte indistintamente contro tutti i cristiani ed in tutto l'impero.

09. San Pantaleone martire - Santa Petronilla martire - San Mauro - Sant'Innocenzo - San Gregorio papa - San Silvestro papa - Sant'Acendino martire - San Sebastiano martire (foto)

  • Pantaleone di Nicomedia, ricordato il 27 luglio. era di famiglia agiata, ricevette un'educazione classica e imparò l'arte medica. Fu chiamato ad esercitare la professione medica alla corte dell'imperatore Massimiano, dove incontrò Ermolao che lo fece convertire. Costretto ad una professione di fede pubblica, fu per questo torturato e poi decapitato.

  • Petronilla, ricordata il 31 maggio, fu martire certamente autentica e romana, se ne ignora tuttavia ogni notizia biografica e in quale persecuzione sia perita.

  • Mauro, ricordato il 15 gennaio, fu con Placido uno dei due primi discepoli di san Benedetto. Entrambi sono stati affidati alle sue cure da parte dei genitori: Equizio offre Mauro e il patrizio Tertullo Placido. L'episodio che rese Mauro celebre nella storia dell'ascetica cristiana e religiosa è quello della sua miracolosa obbedienza. Vissuto anche lui a Montecassino, ne fu eletto priore e amministratore. Numerosi monasteri, particolarmente in Francia, si sono messi sotto la sua protezione. Negli ultimi anni si dedicò solo alla preghiera e alla lettura, e a settantadue anni, dopo che una pestilenza aveva portato via molti dei suoi monaci, si ammalò e passò santamente al cielo, circa il 580.

  • Innocenzo, di cui è memoria il 28 luglio, originario di Albano, fu papa dal 22/12/401 al 12/03/417. Mirò a rafforzare il primato pontificio e le sue lettere hanno una grande importanza storica e dottrinale perché costituiscono il primo nucleo delle collezioni canoniche che verranno elaborate in futuro. Condannò formalmente nel concilio di Milevi, in Numidia, del 416 Pelagio e il suo discepolo Celestio. Estese la sua attività pastorale anche in Oriente, esortando la popolazione di Costantinopoli a seguire san Giovanni Crisostomo e a vivere in pace.

  • Gregorio (Roma 540 - 12 marzo 604), ricordato il 3 settembre, già prefetto di Roma, divenne monaco e abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Eletto papa, ricevette l'ordinazione episcopale il 3 settembre 590. Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell'azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo.

  • Silvestro, ricordato il 31 dicembre, fu per vent'anni vescovo di Roma (314-335) e dovette affrontare le ingerenze imperiali in materia religiosa ed ecclesiastica. Ebbe un ruolo importante nella trasformazione di Roma in dizione cristiana. Organizzatore della vita ecclesiastica romana, papa Silvestro I promosse la costruzione delle prime grandi basiliche. Secondo il Liber Pontificalis, dietro preghiera del vescovo Silvestro, Costantino avrebbe fondato la basilica di San Pietro sul colle Vaticano sopra un preesistente tempio di Apollo, tumulando il corpo dell'Apostolo in un sarcofago di bronzo ciprio. Fu ancora la collaborazione tra papa Silvestro e Costantino a consentire la costruzione delle altre due importanti basiliche romane, quella in onore di San Paolo sulla via Ostiense e soprattutto quella in onore di San Giovanni. Morì nel 335.

  • San Sebastiano è ricordato il 20 gennaio. - Durante la persecuzione di Diocleziano, avendo il comando della prima coorte, a motivo della fede cristiana fu fatto legare ad un palo in mezzo all'accampamento e saettare dai soldati, e finalmente percuotere con bastoni, finché non morì.

  • Sant'Acendino martire, ricordato il 3 novembre, fu martirizzato durante la persecuzione anticristiana di Sapore II in Persia a metà del IV secolo.

10. Sant'Apollonia (foto)
Ricordata il 9 febbraio fu martirizzata durante l'impero di Filippo in Alessandria. All'anziana vergine Apollonia vennero rotti tutti i denti. Acceso un gran fuoco, fu minacciata d'essere arsa viva, se non avesse bestemmiato Gesù. Apollonia finse di acconsentire, per poi gettarsi volontariamente tra le fiamme. Era l'anno 249. Per il particolare supplizio subito, è stata scelta quale patrona dei dentisti e dei loro pazienti.

11. San Protasio - San Gervasio - San Cosimo - San Damiano (foto)

  • Le notizie piú antiche sui santi Gervasio e Protasio risalgono al 386, anno della invenzione dei loro corpi a Milano ad opera di sant'Ambrogio. La sera del 18 giugno le sacre spoglie furono trasportate nella vicina basilica Fausta per una veglia notturna di preghiere: il giorno seguente, venerdí 19 giugno, esse furono solennemente traslate nella basilica detta attualmente di Sant'Ambrogio, che si era appena finito di costruire, per consacrarla con questa deposizione di reliquie.

  • Cosma e Damiano, ricordati il 26 settembre, medici anàrgiri (gratuiti), secondo un'antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso in tutta la chiesa fin dal sec. IV. Il 26 settembre è la probabile data della dedicazione della basilica di Roma che porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530).

12 - 13 - 14 - 15. Reliquiari non attualmente riferibili a Santi identificabili (foto)

Foto di Umberto de Vitti per Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici
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