.:. CHIESE

SANT'ANGELO
Carovigno

La chiesa di Sant'Angelo sorse sulla parte più alta di Carovigno nel cuore del centro storico, la Terra.
L'interno è molto semplice; la sacrestia è molto piccola, sul soffitto si apre una piccola porta, cui si accede con scala removibile per suonare le campane.
Probabilmente la chiesa è di origine medievale, come testimoniato da due bifore trovate alla fine dell'ottocento; ad avvalorare questa origine, contribuisce anche l'intitolazione del tempio all'arcangelo Michele che rimanda a precedenze cultuali e culturali longobarde.

Le prime notizie sulla chiesa, che ebbe sino al XV secolo funzione di Matrice, si hanno dagli atti di santa visita di Giovanni Carlo Bovio (1546-64).
Nel 1722 la chiesa di Sant'Angelo, restaurata con la volta in legno, è consegnata all'allora costituita congregazione della Vergine Immacolata, munita di regio assenso il 1779. Nuovi interventi si resero necessari nel 1844 come testimonianza un'epigrafe ammurata sull'attuale porta d'ingresso:

Questo umile tempietto
sacro al glorioso Arcangelo Michele quando era la feudalità normanna
tenne luogo di chiesa parrocchiale di Carovigno regnando la casa d'Aragona
essendo cresciuti gli abitatori
e fatto di essi non più capace
stette deserto
e decadde per le ingiurie del tempo i pii confratelli
di nostra Donna la Immacolata lo rialzarono dalle sue rovine a proprio denaro
e nell'anno MDCCCXL V essendo priore Giovanni Padalino
il quale pose questa lapide a miglior forma lo portarono e ridussero.

La porta d'ingresso originale si trovava sul lato opposto a quello dell'attuale. Nel 1862 fu finanziata da don Gregorio Faraone Azzariti la pavimentazione del tempio e nel 1863, con i fondi raccolti dai fedeli, fu acquistato un organo. Nel 1875 seguì un nuovo intervento per il quale fu allargata, come riferisce un'epigrafe in sito, la parte rivolta ad oriente:

"D.O.M.
per vetustà cadente riedificata
nel priorato del dottor Alessandro Carlucci A.D. 1875".

Per quel che si ricava dall'archivio della confraternita, il 5 dicembre dell'anno 1904 un incendio di piccole dimensioni, di cui è ignota la causa, danneggiò la statua dell'Immacolata poi restaurata da Alessandro Massimino Cavallo

Testo di Francesco Lanzillotti

Bibliografia:
E. FILOMENA, Carovigno sacra e laica, Martina Franca 1987

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