.:. CHIESE

SANTA MARIA ASSUNTA
Salice Salentino

Una prima parrocchiale, con dedicazione a San Giovanni Battista, si pensa attiva in Salice Salentino già nel 1001; a poca distanza da questa, in età angioina, altra, ora col titolo dell'Assunta, sarebbe stata eretta come più funzionale alle esigenze di un centro in ascesa demografica. Pare potesse essere a croce greca; sul braccio destro erano gli altari del Santissimo Sacramento e della Madonna di Costantinopoli, sul sinistro gli altri del Santissimo Crocefisso e del Rosario. Documentata è altresì la presenza di altari, non ubicabili, dedicati a San Nicola, alla Santissima Annunziata e alla Madonna del Soccorso. L'arcivescovo Giovanni Carlo Bovio (1565-70) il 16 luglio 1565 visita la chiesa in cui annota la presenza degli altari Maggiore, della Beata Vergine e del Santissimo Sacramento.
Il 3 marzo 1689 la chiesa crollò ma già il 12 novembre dello stesso anno si poneva la prima pietra della nuova parrocchiale "tutta tessuta in carparo d'Arneo", eretta grazie al solidale apporto dell'intera cittadinanza; non pochi si offrirono per il trasporto dei blocchi di pietra dalle cave alla fabbrica. Il 1713, come attesta un'epigrafe in sito, la chiesa fu riaperta al culto; era ora a croce latina e ricca di undici altari. Già il 1695 era stato completato l'altare dedicato alla Natività ma conosciuto anche con i titoli della Sacra Famiglia e dell'Epifania con riferimento al patronato della famiglia Epifani. Al 1696 risale l'altare di Sant'Oronzo, al 1697 quello, confraternale, della Vergine del Carmelo o delle Anime del Purgatorio, al 1698 quello di San Nicola danneggiato dal sisma del 20 febbraio 1743 e successivamente restaurato. Nel braccio destro trovò collocazione il ligneo Santissimo Crocifisso, ora nella parte terminale dell'abside; la leggenda lo vuole "scolpito dagli angeli in un tronco di pero agreste, ritrovato in questa forma che oggi si vede nel territorio di Salice in un luogo chiamato Cagnazzi, che per autentica del miracolo non nascono altri peri agresti quando il feudo ne sta tutto pieno". Nel 1702 ebbero collocazione l'organo e il pulpito. L'altare di San Francesco d'Assisi fu realizzato nel contesto dei lavori avviati nel 1744 per porre rimedio ai danni causati dal sisma del 20 febbraio 1743; nel 1747 ebbe compimento quello della Pietà per il quale, il 1750, Serafino Elmo dipingerà la tela d'analogo soggetto. Nel 1745.- 50 si costruirono l'altare confraternale della Madonna del Rosario e l'altro del Sacro Cuore, San Francesco Saverio e San Francesco Ferreri. Nel 1748 fu completato l'altare del Santissimo Sacramento ricostruito in marmo nel 1955-56; nel 1753 Vito Antonio Colucci di Martina Franca e Servodidio Ingrosso, di Campi Salentina, curarono l'esecuzione e il decoro delle coperture lignee.
A iniziativa dell'arciprete Giuseppe Gravili la chiesa, come ricorda un'epigrafe in sito, fu restaurata ai primi del '900 e riaperta al culto il 29 giugno 1911. Nel 1956 il soffitto crollò determinando anche la distruzione di persistenze settecentesche quali l'organo, la cantoria e buona parte del coro; ripristinato il solaio, il 2 dicembre dello stesso anno la chiesa fu riaperta al culto.
Il campanile, alto oltre trenta metri, era completo sino al secondo ordine nel 1664; la sua costruzione, ripresa nel 1728, avrebbe avuto compimento due anni dopo. Il rivestimento in piastrelle policrome del capolino è stato sostituito nel 1978. La cella campanaria ospita quattro campane, l'ultima delle quali posta in opera il 1978.
La facciata, scandita su tre livelli e partita da quattro lesene che nel terzo ordine culminano in pinnacoli, in uno con la linearità dell'impianto, evidenzia la possibilità che la ridefinizione della chiesa si debba a Giuseppe Zimbalo; già nel 1744, del resto, si evidenziava come la chiesa di Salice ripetesse lo schema planimetrico della cattedrale di Lecce. Ai lati del portale principale sono due nicchie con le statue, in pietra leccese, di San Francesco d'Assisi e Sant'Agostino; nelle altre due nicchie, sul secondo ordine, sono quelle di San Tommaso d'Aquino e San Domenico. Il portale è sormontato dal gruppo scultoreo dell'Assunta tra due putti e pinnacoli di fiori e frutta. L'interno, a croce latina , è diviso in tre navate da grandi pilastri a croce su cui poggiano grandi arcate sormontate da una cornice oltre la quale sono otto finestre. Le navate laterali sono con volte a vela alla leccese; in corrispondenza di grandi arcate poste fra semipilastri si aprono complessivamente sei cappelle e relativi altari; altri quattro altari sono nel transetto. Al centro del catino absidale è l'altar maggiore, completamente ridefinito nel 1972.
Sulla navata sinistra sono ora gli altari dedicati a San Nicola di Bari, in cui sono le statue in cartapesta dei Santi Cosimo e Damiano, alla Vergine Addolorata, per il quale il 1750 Serafino Elmo (1696-1777) dipinse la Pietà, alla Sacra Famiglia con la settecentesca tela avente a soggetto l'Adorazione dei Magi, alla Madonna del Rosario con dipinto d'analogo soggetto attribuibile al mandurino Diego Oronzo Bianco (1683-1767), al Santissimo Sacramento con la settecentesca tela relativa a L'Ultima Cena. L'altare ligneo del Santissimo Crocefisso chiude la navata centrale; sulla navata destra sono gli altari già del Crocefisso, ora con le settecentesche statue pitree dell'Assunta e dei Santi Pietro e Paolo qui traslate nel 1972-3 dall'abside, di San Francesco d'Assisi con dipinto attribuibile a Serafino Elmo (1696-1777), della Vergine del Carmelo con secentesco dipinto opera di locale bottega, di Sant'Oronzo con tela settecentesca d'ambito locale, dei Santi Francesco Saverio e Vincenzo Ferreri, con settecentesco dipinto d'ambito meridionale.
Sulla parete absidale ha trovato collocazione il dipinto, realizzato e firmato il 1683 da Gaetano Bianco (1655-1731), avente a soggetto la Pietà e proveniente dalla chiesa con lo stesso titolo distrutta il 1967 a iniziativa della civica amministrazione per dar luogo all'ampliamento del mercato coperto.
Il pulpito ligneo, completato il 1702, è opera di maestranze locali.

BIBLIOGRAFIA
M. G. GIANNOCCARO, Catalogazione dei beni mobili e immobili della chiesa Santa Maria assunta a Salice Salentino, 1991, ms. in Biblioteca Istituto Superiore di Scienze Religiose "San Lorenzo da Brindisi", Brindisi.

clicca sulle immagini per ingrandirle
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
(6)
(7)
(8)
(96)
(10)
Foto (Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici):
nel testo in ordine dall'alto verso il basso:
Chiesa matrice. Esterno dopo il restauro (clicca sulla foto per ingrandire)
Il campanile
Interno verso l'Altar Maggiore
Interno. Navata destra
nel riquadro:
1 - Pianta della chiesa
2 - Prospetto
3 - Interno
4 - Coro e altare del Santissimo Crocefisso
5 - Particolare del Coro
6 - Altare del Rosario
7 - Statua dell'Assunta
8 - Pulpito
9 - Altare di San Francesco d'Assisi: San Francesco d'Assisi (Serafino Elmo)
10 - Altare di San Francesco d'Assisi: San Francesco di Sales

Non è consentito l'utilizzo non autorizzato delle immagini e dei testi

Documenti correlati
Relazione tecnica sul restauro della chiesa (ing. Luigi D'Amato)
Luigi D'Amato, L’intervento di restauro e consolidamento statico conservativo a vantaggio della chiesa matrice Santa Maria Assunta in Salice Salentino.
Francesco Innocente, Il cielo o tetto della chiesa Santa Maria Assunta di Salice Salentino

<- indietro