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TU COME TUTTO QUELLO CHE TOCCHI
di Clara Nubile

Dettagli del libro
Titolo: Tu come tutto quello che tocchi
Autore: Clara Nubile
Editore: Bompiani
Collana: Letteratura Italiana
Anno di edizione: 2012
Pagine 171
Isbn: 45269820
Prezzo di copertina: 16,00 euro

Un romanzo fatto di brevi capitoli affidati alle voci dei vari personaggi: Maira, studentessa di liceo, Minguccio, tossicodipendente, e Charlie, contrabbandiere. Le vite dei tre giovani s'intrecciano a quella di Dino, sanguinario boss della Sacra Corona Unita, sullo sfondo di una Brindisi chimica e fosforescente. La "Marlboro city" degli anni '80 e 90 con le stecche di sigarette, gli scafi dei contrabbandieri, i latitanti in Montenegro, gli intrighi di polizia, finanza e politica. Dino finirà per diventare un collaboratore di giustizia e vivrà di ricordi, ripercorrendo rapine, estorsioni, omicidi, riunioni mafiose, condanne a morte, bombe e fucili. Altri personaggi si uniscono a questo coro di anime maledette: Anna, l'innocente moglie di Dino; Ornela, la sua amante in Montenegro, e persino la masseria di Martino, uno dei capi fondatori della SCU.
E sarà infine Anna a chiudere il cerchio, ricordando i suoi sogni di felicità e contemplando le macerie di un'esistenza. "Tu come tutto quello che tocchi" è una storia violenta, senza remissione. Una "storia di mafia, terra e amore", raccontata su piani temporali diversi e da più voci.
Voci come lampi o spari - amici, amanti, boss, genitori, masserie e pistole: tutti prendono parte alla narrazione con una lingua viscerale, impastata di sangue e poesia.

Recensioni

Sono numerosi i personaggi che nel potente e folgorante "Tu come tutto quello che tocchi", terzo romanzo della brindisina Clara Nubile (dopo Io ti attacco nel sangue e Lupo), raccontano “una storia di mafia, terra e amore”
(Francesca Frediani, Repubblica)

Dando fiato al nucleo più nascosto di quel satellite fitto e impenetrabile che è la mafia (“spettacolo di pupazzi, fili e ombre”), l’autrice non si abbandona alla tentazione di giustificare. Viceversa, offrendo un volto umano alle più malvagie tra le creature della vicenda, la Nubile finisce per esaltarne le colpe e renderne più imperdonabili le azioni. E’ un libro di buio pesto e luce accecante, di poliziotti prezzolati, di colonne contrabbandiere che tagliano le tenebre a fari spenti, e di solleone ammalato in pieno mezzogiorno. A far da sfondo a questa Gomorra salentina, un pullulare di cicale, olio abbronzante, donne impasticcate di fotoromanzi e strofe di Nino D’Angelo. E’ il ritratto di un sud dolorante e lontano, perennemente dominato da forze imponderabili. E coglie nel segno l’autrice quando, cedendo all’influenza bodiniana, descrive la straordinaria precarietà dei luoghi e delle coscienze di una terra dalle tinte forti: “Il bancone della carne è bianco, ma a sud niente resta immacolato”.
(Sergio Sabato, Senzacolonne)

Clara Nubile, alla sua terza opera, scrive un romanzo forte in cui si intrecciano mafia, attaccamento alla propria terra e storie d’amore… L’insieme di tutte queste voci, rotte ed emozionate, disegnano la società arcaica e tribale della Puglia degli anni 80, divisa tra l’Italia e il Montenegro, terra di latitanti, che lo Stato ha abbandonato alle rapine, ai tradimenti e alle vendette.
(Valeria Perrella, Grazia)

… Un libro originale e crudo. Alla dolcezza della prosa e dei sentimenti contrappone la violenta realtà di una Puglia a mano armata fatta di rapine, rockstar della mala, cucchiai e accendini che plasmano la vita, e la modellano sui desideri. Una Brindisi raccontata con una lingua originale che ha mille sfaccettature a seconda del punto di vista di chi parla… Un mosaico di voci per raccontare la stessa storia, che si fa di grida e di pietà per Minguccio, tossico e disperato, forse il personaggio più riuscito dell’intero romanzo.
(Flavia Piccinni, Il Riformista)

Lontano dalla Puglia edulcorata, del mare, del sole e dei canti, quella così bella e consolatoria che abbiamo il vezzo di raccontarci, c’è quella vera, di chi abita questo spigolo di mondo. C’è un altro sole che illumina recessi sporchi, dall’aria ammorbata da una feroce malavita e mentalità clientelari castranti, periferie post industriali, che hanno conosciuto solo fumi, polveri, cancri e nessun “benessere” dell’industrialismo; c’è una generazione pre-movida perduta dietro alle lusinghe dell’eroina, di cui nessuno parla più. Aria acida, fosforescente, accomunata però a quella calda da cartolina da analoghi cuore e sangue, passione e sensi accesi di certa gente di Puglia. Tu come tutto quello che tocchi è il romanzo corale di Clara Nubile che racconta quest’altra Puglia. Clara, 38 anni, traduttrice letteraria free lance, ha deciso di dire tutta la verità su quello che ha visto negli anni Ottanta dalla sua Tuturano, tra Sacra Corona Unita, amore e faide, contrabbando, droga e giovani speranze dalle ali spuntate.
(Claudia Presicce, Quotidiano di Puglia)

Esiste una Puglia che qualcuno ha dimenticato, perché sepolta sotto strati di sogni e di successi, di notti tarantolate e di benedette Primavere… Era la Puglia dove, all’ombra degli ulivi, la mafia c’era, e si era data un nome altisonante, Sacra Corona Unita, che si nutriva di droga e sigarette, tante, che solcavano l’Adriatico a bordo di gommoni più veloci di quelli della Guardia di Finanza, una “Gomorra” stroncata sul nascere, insomma. A ricordarci quella Puglia sono rimasti gli scrittori… E ora Clara Nubile, 38 anni, scrittrice nata a Tuturano, piccolo paese alle porte di Brindisi, nel suo nuovo romanzo Tu come tutto quello che tocchi, racconta proprio quegli anni, uomini e donne tra criminalità, amore, tradimenti, la terra rossa di Puglia e il mare.
(Maria Grazia Rongo, La Gazzetta del Mezzogiorno)

Certo che esiste un sud: esiste un sud geografico e un sud dell'anima.
Un sud che ti lascia partire ma che poi ti reclama. Ma il sud Clara Nubile se lo porta dentro e con questo romanzo ce lo restituisce pulsante, vivo, cinematografico, teatrale. Finalmente una cartolina inusuale di una Puglia fotografata nelle sue tinte più fosche e crude, con persoaggi vivi che si muovono in uno scenario afoso, poeticamente dark.
(Marcantonio Gallo,TuttoBrindisi)

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